Giustizia: Movimento 5 Stelle; l’emergenza carceri? si può superare in due anni… no a indulti e amnistie

Dalla Rassegna stampa

I deputati del Movimento 5 Stelle oggi alle 16.30 nella sala stampa di Montecitorio illustreranno i risultati della loro inchiesta sul sovraffollamento delle carceri italiane. Dati, immagini, numeri e cifre contenute in un dossier che sarà distribuito ai giornalisti a proposito di un’emergenza provocata da “anni d’inerzia della politica e delle amministrazioni competenti”, per usare le parole del prefetto Angelo Sinesio, Commissario straordinario per l’emergenza carceri. I parlamentari M5S riveleranno, per la prima volta, anche i contenuti del “piano carceri” e sveleranno “come l’emergenza potrebbe essere superata nel giro di un paio d’anni e con costi ben al di sotto di quelli sostenuti finora - si legge in una nota del M5S.
Basti considerare, infatti, che fra le opere già consegnate dal ministero delle Infrastrutture e quelle previste da un piano dello stesso Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, le differenze si aggirano attorno ai 235 mila euro per singolo posto detenuto. Ciò a dimostrazione che l’alienazione di vecchi istituti e la costruzione di nuove strutture sono semplicemente un favore agli speculatori edilizi, sulle pelle dei detenuti e a spese dei cittadini. Infine, i deputati M5S dimostreranno il rischio di illegittimità di alcune norme contenute nel piano carceri”, conclude la nota.
“66 mila detenuti per 47 mila posti. 228 milioni di fondi Fas mai utilizzati dal Commissario Straordinario dal 2010. Spese folli per consulenze ad amici di politici - spiega inoltre sul blog di Beppe Grillo il gruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera. Risultato: zero posti in più per i detenuti, appena 5.000 dal prossimo anno.
Ora arriva in aula il decreto svuota carceri, che in pratica prevede che il Commissario potrà vendere, dismettere, permutare e servirsi a piacimento degli edifici penitenziari di tutta Italia. Un decreto-regalia dei nostri beni. Eppure una soluzione ci sarebbe, quella del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), che prevede il recupero funzionale di carceri mal utilizzate, sezioni chiuse, nuovi padiglioni, riallocazioni di cubature, e ben 22.000 nuovi posti con una spesa di appena 10.000 euro a detenuto contro gli oltre 250.000 del piano carceri. La costruzione di nuove carceri è un business, la vendita di antichi penitenziari in centro città fa gola a molti, e i cementificatori hanno parenti e amici bipartisan. L’emergenza vera per il partito unico Pd-Pdl è sempre quella: saziare i costruttori. A spese nostre, e dei pochi beni pubblici che sono rimasti”, conclude il M5S.

No a indulti e amnistie, Odg contro la vendita di Regina Coeli e San Vittore

No al commissario straordinario, niente indulti o amnistie, il Movimento Cinque Stelle propone un piano carceri alternativo al decreto del governo all’esame di Montecitorio, quello elaborato dal Dap, che non prevede nuove carceri (salvo un intervento da 800 posti nel napoletano/casertano) e punta al recupero di strutture mal utilizzate.
In conferenza stampa alla Camera, i deputati della commissione Giustizia Tancredi Turco, Giulia Sarti, Andrea Colletti, Vittorio Ferraresi spiegano la loro ricetta al problema sovraffollamento che vede l’Italia ai vertici in Europa con una percentuale del 152,8% e un deficit di posti di almeno 19 mila. Con un ordine del giorno al dl svuota carceri i pentastellati chiedono anche l’impegno del governo a non “vendere, dismettere o permutare cubature attraverso la cessione di edifici penitenziari quelli il Regina Coeli di Roma, San Vittorie a Milano e Piazza Lanza a Catania su cui ci sono notevoli interessi speculativi”.
Se il piano del commissario prevede la riapertura di Pianosa “chiuso per legge” e una nuova struttura in Friuli Venezia Giulia che “è l’unica regione in cui non ce n’è bisogno”, quello del Dap permetterebbe di uscire dall’emergenza in due anni con uno stanziamento 355 milioni di euro, creando 21.800 nuovi posti detentivi, al contrario del piano del commissario Ionta, che, denunciano, “stanziava ben 675 milioni per soli 9.000 posti”. Altra misura auspicata è la modifica di leggi “carcerogene” che hanno aumentato la popolazione carceraria, come “la Bossi-Fini, la Fini-Giovanardi e la ex Cirielli”.

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