Giustizia: il ministro Del Rio; inaccettabili leggi ad personam, anche se fosse a rischio la vita del Governo

Dalla Rassegna stampa

“Non si possono accettare norme ad personam, nessuno scambio con Berlusconi è pensabile, neppure per la tenuta del governo”. Graziano Delrio, ministro per gli Affari regionali, stoppa qualsiasi tentazione.

Ministro Delrio, se la tenuta del governo dipendesse da uno scambio con una norma salva - Berlusconi potreste accettarlo?
“No. Certamente no”.

Ma il suo partito, il Pd, potrebbe essere tentato?
“Il Pd può trovare il compromesso per aiutare i giovani a trovare lavoro; per rendere più efficiente la giustizia. Un compromesso va cercato sulle riforme. Compromesso etimologicamente è una “promessa con”. Perciò va bene se si tratta di rendere più efficiente lo Stato, di costituire il Senato federale... su tutto si discute ma in nome del bene generale. Non per norme ad personam. I partiti, e in particolare il Pd, non possono sacrificare l’interesse collettivo per quello di un singolo”.

Neppure per salvare il governo Letta da fine sicura?
“Non mi pare proprio che nell’agenda del governo ci siano provvedimenti per salvare l’uno o l’altro”.

Tuttavia si parla di una legge blocca - interdizione dai pubblici uffici che, se la Cassazione confermasse la sentenza d’appello sui diritti tv Mediaset, eviterebbe l’esclusione di Berlusconi dal Parlamento e da ogni altra carica pubblica...
“Sarebbe veramente sorprendente. Comunque inammissibile. Significherebbe introdurre una norma per dire che le sentenze della Cassazione devono
essere eluse”.

Eppure molti insistono sulla necessità di una pacificazione nazionale. Per pacificarsi sono ammessi strappi?
“Il perimetro in cui si muove il Pd, come quello in cui si muove il governo, è il rispetto della legalità e delle sentenze. Poi, come ho detto, discutiamo di tutto per fare il bene dell’Italia. Ma mai contro la legalità, i poteri della magistratura, la Costituzione. Non si possono ledere o bypassare le sentenze della magistratura”.

Le fibrillazioni nel Pd non aiutano la stabilità del governo. In presenza di condanne di Berlusconi potrebbero aumentare?
“Non sono particolarmente gravi. Si è avviata una discussione sul congresso. In quello precedente la tesi di Bersani è stata prevalente. Questa volta ci saranno più tesi, si farà un dibattito aperto al di là delle correnti, che non servono a niente”.

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