Giustizia: il ministro Cancellieri; le carceri italiane scoppiano... qui ci vorrebbe un’amnistia

Dalla Rassegna stampa

Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri parla della strategia del governo sulle carceri: “Molte persone non dovrebbero essere detenute”. E annuncia “12mila posti in più nei penitenziari”. La strategia del governo sulla questione delle carceri italiane è “complessa e riguarda tanti aspetti”. Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ne ha parlato questa mattina intervenendo a Radio 24.
Per quanto riguarda la costruzione di nuovi istituti penitenziari, “alla fine dell’anno prossimo avremo 12mila posti in più”, ha detto il ministro. Quanto alle misure introdotte per decreto per alleviare la situazione di sovraffollamento carcerario, “abbiamo 30mila detenuti in più” rispetto alla capienza complessiva nelle carceri italiane. “Le persone pericolose non usciranno dal carcere” per effetto dei provvedimenti del governo.
“Escono - ha spiegato Cancellieri - persone che possono svolgere il loro lavoro all’esterno, possono pagare il loro debito alla società lavorando e rendendosi utili”. Il decreto “avrà effetto su 5-6.000 persone nell’arco di due anni”.
Quanto all’amnistia, Cancellieri ammette che “alleggerirebbe molto il lavoro degli uffici. Riguarderebbe solo reati molto leggeri, ma in ogni caso è problema talmente politico che lo rimetto del tutto al Parlamento”. “Molte persone sono nelle carceri - ha aggiunto il ministro - ma non dovrebbero starci. Tanti detenuti sono in attesa del primo giudizio, molti dei quali escono innocenti, quindi dobbiamo ragionare per dargli i domiciliari. Poi c’è chi va in carcere per 2-3 giorni e poi va ai domiciliari e questi passaggi aggravano sistema”. “Le norme che ci siamo dati - ha detto il ministro in merito al recente decreto in materia - servono solo a rendere più semplici le pene alternative. Persone pericolose non escono assolutamente”.

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