Giustizia: meno persone in cella e sgravi fiscali alle imprese che assumono ex detenuti

Dalla Rassegna stampa

“Favorire la decarcerizzazione degli autori di reati di modesta pericolosità sociale, anche se recidivi, fermo restando il ricorso al carcere nei confronti dei condannati per reati di particolare gravità”. È l’obiettivo del decreto-legge “Disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena”, definitivamente approvato e convertito in legge pochi giorni fa.
“Una prima, urgente risposta - sottolinea il ministero della Giustizia - ai problemi posti dal fenomeno, ormai endemico, del sovraffollamento carcerario, che ha dato causa alle recenti condanne del nostro Paese da parte della Corte europea dei diritti dell’Uomo”.
Queste, nel dettaglio, le principali misure previste dal decreto. La custodia cautelare in carcere può ora essere disposta soltanto per i delitti puniti con pena non inferiore ai 5 anni, fatta eccezione per il delitto di finanziamento illecito dei partiti politici e per il delitto di atti persecutori (art. 612-bis cod. pen.), il cui massimo edittale è stato innalzato in modo da consentire l’applicazione della misura custodiale.
È previsto un accesso più agevole alle misure alternative al carcere per i condannati che al momento della irrevocabilità della sentenza fossero già liberi, a meno che non siano autori di gravi reati (come quelli in materia di criminalità organizzata o di maltrattamenti in famiglia).
Anche l’eliminazione di alcuni “irragionevoli divieti” alla concessione di tali misure per i recidivi reiterati, i cui reati sono spesso riconducibili a contesti di marginalità sociale o di dipendenza da sostanze psicoattive.
Ancora: concedibilità della detenzione domiciliare, senza ingresso in carcere, per le donne incinte e le madri di prole di età inferiore ai 10 anni, per i soggetti portatori di gravi patologie, per gli ultrasettantenni non recidivi, quantomeno nei casi in cui debba essere espiata una pena non superiore ai 4 anni.
Potenziamento del ricorso al lavoro di pubblica utilità per i tossicodipendenti, sia pure con limitazioni per i reati più gravi. Anche l’estensione del ricorso al lavoro all’esterno in riferimento ai cosiddetti lavori di pubblica utilità, nonché la concessione di sgravi fiscali e contributivi, già previsti dalla legge Smuraglia, per le imprese che assumano detenuti o ex detenuti.
“Considerando che la situazione di difficoltà “strutturale” del nostro sistema carcerario non può essere affrontata unicamente attraverso interventi di carattere normativo - spiega il dicastero di via Arenula - e che pertanto è indispensabile che si proceda alla realizzazione di nuovi istituti penitenziari e al miglioramento strutturale di quelli esistenti, si è inoltre voluta consolidare la figura del commissario straordinario per le carceri, a cui sono conferiti compiti ben definiti ed orientati a raggiungere tali obiettivi nel più breve tempo”.

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