Giustizia: Luigi Manconi (Pd); amnistia e indulto per portare il sistema alla normalità

Dalla Rassegna stampa

“Credo che un provvedimento contestuale di amnistia e indulto sia la più ragionevole delle proposte eccezionali per una situazione che è eccezionale. Due misure capaci di introdurre nel sistema penitenziario quell’elemento di normalità che potrà consentire le riforme strutturali che sono indispensabili”.
A sostenerlo è Luigi Manconi, presidente della Commissione diritti umani del Senato, commentando all’Adnkronos la nuova apertura del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri all’ipotesi di ricorrere all’amnistia per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. “La depenalizzazione, la riduzione delle misure carcerarie, gli interventi per ridurre il numero dei comportamenti considerati reato e dei reati puniti con il carcere: si tratta di una strategia fondamentale - spiega Manconi - che per essere applicata oggi richiede quel provvedimento di deflazione che solo amnistia e indulto possono ottenere”. Spesso peraltro, sottolinea il senatore, “si dimentica che si tratta di due provvedimenti presenti nella Costituzione, e non di provvedimenti eversivi”.
Manconi ricorda poi un’indagine svolta sugli effetti dell’indulto del 2006, “che ha dato risultati straordinari. Tra i beneficiari la recidiva è stata inferiore al 34%, un dato di per sé elevato ma inferiore della metà rispetto alla recidiva ordinaria che, tra coloro che scontano pena in cella, si attesta ordinariamente intorno al 68% .
Ancora, la recidiva cala ulteriormente tra chi ha beneficiato dell’indulto partendo da domiciliare, ed è inferiore per gli stranieri rispetto agli italiani. Questo - osserva - dimostra quanti stereotipi sulla clemenza circolino indisturbati, quasi si tratti di misure che tradiscono il popolo e uccidono la sicurezza laddove si è rivelato l’esatto contrario”.
Sicuramente, ammette Manconi, “sembra difficile che il Parlamento possa approvare un provvedimento di amnistia o di indulto, ma questo non è una buona ragione per non provarci. Si tratta di misure parziali e provvisorie la cui efficacia è ridotta nel tempo ma in assenza dei quali non è possibile procedere alle riforme di sistema - ribadisce Manconi - Due strumenti che si sono sempre rivelati efficaci nel breve e medio periodo i cui risultati, anche sotto il profilo dell’allarme sociale, smentiscono molti luoghi comuni che circolano”.

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