Giustizia: Di Lello (Psi); garantismo e diritti civili, siamo pattuglia laica in parlamento

L’urgenza della questione carceri in Italia è diventata così allarmante da essere finalmente entrata nell’agenda politica del governo che si prepara a varare un “piano carceri” che dovrebbe migliorare la condizione di sovraffollamento cronico e strutturale delle nostre strutture nelle quali si violano sistematicamente i più basilari diritti umani e civili. Oltre ai Radicali, si fanno carico di questa battaglia anche i socialisti, che, nella definizione dell’onorevole Marco Di Lello costituiscono una vera e propria “pattuglia laica in Parlamento” con idee e proposte molto chiare su quello che andrebbe fatto per migliorare la situazione.
Onorevole Di Lello, come commenta il prossimo piano carceri a cui sta lavorando il governo e di cui si parla molto in questi giorni?
Finalmente sono arrivate delle aperture significative da parte della Cancellieri rispetto ad esempio alla necessità di rendere operative nuove strutture carcerarie nel nostro paese. In qualche modo si sta facendo sempre più largo l’opinione che quella delle carceri italiane sia veramente una situazione indegna.
Come socialisti vi siete molto impegnati anche per sensibilizzare il mondo politico sul tema delle carceri…
Sul tema del garantismo e dei diritti civili come socialisti costituiamo una pattuglia laica in Parlamento e ci facciamo carico di questo impegno. Come forza politica abbiamo fatto molto in questa direzione. L’obiettivo è chiaramente quello di ribadire che anche i detenuti, anche chi ha sbagliato ha dei diritti che devono sempre essere rispettati. Se poi si considera che un terzo delle persone attualmente nelle nostre carceri è in attesa di giudizio e che la metà di questi - e quindi migliaia di detenuti si riveleranno alla fine innocenti - è evidente che questo aspetto è ancora più urgente.
Cosa contestate nella situazione attuale?
Noi sottolineiamo in particolare il ricorso esagerato alla custodia cautelare e il mancato sviluppo di strumenti - come i braccialetti elettronici - che sono funzionali alla diminuzione del numero dei detenuti e all’alleggerimento del peso dell’emergenza che è costituita dal sovraffollamento nelle nostre carceri. Importantissima inoltre è il ricorso alla decarcerizzazione per alcune fattispecie di reato.
Quali sono invece le vostre proposte operative per migliorare lo status quo?
Quello che faranno i gruppi socialisti è spingere per la costituzione di forme associative e lavorative all’interno delle carceri, seguendo l’esempio di alcune strutture penitenziarie, penso a Rebibbia, in cui questa esperienza ha funzionato in maniera efficace. La detenzione ha senso solo se il detenuto esce cresciuto dal periodo di restrizione.
Sotto alcuni punti di vista siete molto vicini ai Radicali che hanno fatto della battaglia delle carceri una vera e propria bandiera...
Sposiamo la battaglia radicale soprattutto negli aspetti che riguardano l’ambito referendario e anche se non siamo nel comitato promotore dei Referendum per la giustizia giusta che si promuoveranno a Napoli domenica non faccio fatica, da un punto di vista personale, a sottoscriverli.
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