Giustizia: il “gran rifiuto” di Alfano è assurdo, le nostre carceri hanno urgente bisogno di rientrare nella legalità

Poi non si lamentino i nostri politici e politicanti vari se la gente li sommerge di maledizioni. E se nei talk show qualcuno fa loro notare che in materia di giustizia se ne ricordano solo quando li raggiunge qualche avviso di garanzia o qualche richiesta di arresto in Parlamento da parte del pm protagonista di turno.
Prendiamo, da ultimo, Angelino Alfano che secondo il “Corriere della Sera” si sarebbe messo di traverso a questo già di per se quasi ridicolo svuota-carceri cogitato dalla ministra Anna Maria Cancellieri. Dopo che l’Europa ci ha dato un vero e proprio ultimatum per rendere le nostre prigioni degne di quelle di un paese civile, dopo centinaia di condanne allo stato italiano su cause intentate davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo da parte dei detenuti nelle nostre patrie galere, dopo che ogni anno almeno 150 persone perdono la vita in detenzione, un terzo delle quali suicidandosi, che cosa gli viene in mente a questo politico, per la verità non di primo piano, di inseguire il giustizialismo grillino, leghista e di Fratelli d’Italia?
Ancora vogliamo dotare il paese di altre leggi liberticide e dimenticarci i disastri già fatti dalla legge Cirielli, dalla Fini-Giovanardi e dalla Bossi-Fini? Si può anche capire che ad Alfano non freghi nulla che un politico vero come Marco Pannella stia da quattro giorni in sciopero della sete e della fame per aiutare l’Italia a rientrare nella legalità che l’Europa ci accusa di avere abbandonato. Ma per favore, mettersi a fare il forcaiolo fuori tempo massimo, potrebbe anche risparmiarcelo.
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