Giustizia: decreto-carceri all'esame della Camera, Lega-FdI-M5S contro la maggioranza

Con la discussione generale in programma domani entra nel vivo alla Camera l’esame del decreto legge cosiddetto svuota carceri, già approvato dal Senato e sul quale lunedì dovrebbe arrivare il voto finale. Delineati gli schieramenti in campo, emersi a palazzo Madama e ribaditi durante il dibattitto sulla questione pregiudiziale di costituzionalità presentata dalla Lega e bocciata: da una parte la maggioranza, contro, oltre al Carroccio, il Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia.
“Un indulto mascherato - ha sottolineato il leghista Nicola Molteni - che garantisce impunità per legge nei confronti di chi commette reati, anche particolarmente gravi”, creando inoltre “una sorta di disuguaglianza tra quei cittadini che sono stati costretti a subire le misure detentive del carcere e coloro i quali, grazie all’entrata in vigore e all’applicazione di questo decreto legge, beneficeranno di tutta una serie di misure detentive alternative al carcere”.
Né il decreto legge appare “lo strumento idoneo” e “opportuno per poter deliberare su questo”. “Per noi della Lega nord c’è un principio fondamentale, basilare, che è il principio della certezza della pena. Chi sbaglia paga e sconta interamente la propria pena, e se la consumazione della pena prevede il carcere, la pena deve essere consumata all’interno del carcere”. E “questo provvedimento rappresenta una resa incondizionata di fronte a coloro i quali hanno subito reati, reati anche di una particolare gravità sociale, e al tempo stesso rappresenta anche una resa di fronte a un principio, a un valore costituzionale e a un valore etico, morale fondamentale che è il valore della sicurezza dei cittadini”.
“Questa cosiddetta emergenza carceri - pretesto per questo decreto legge - è stata, a detta del prefetto Sinesio, commissario straordinario per l’emergenza carceri, un’emergenza provocata; provocata - ha lamentato dal Movimento 5 stelle Andrea Colletti - dall’inerzia della politica e delle amministrazioni, specie i vari ministeri. Praticamente, la politica provoca l’emergenza e, a seguito dell’inerzia della politica, si fa un decreto legge sull’emergenza, dichiarandolo necessario e urgente. Questo è inaccettabile.
Già questo effetto dovrebbe far dichiarare da tutti la non necessità e urgenza di questo decreto legge e, quindi, la sua incostituzionalità”. “Una vera e propria amnistia e un vero e proprio indulto, mascherato, oltretutto, dalle conseguenze certamente dannose per i cittadini onesti”, ha sottolineato il presidente di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, secondo il quale il “provvedimento che continuiamo a chiamare svuota carceri, è stato correttamente definito riempi città di criminali”. Sul fronte opposto naturalmente la maggioranza che sostiene il governo: “È indubbio - ha ricordato dal Pd Anna Rossomando - che siamo in presenza di un’emergenza e di un’emergenza drammatica, non tanto e non soltanto perché dobbiamo rispondere ad una sentenza di condanna della Corte europea in termini e in tempi molto urgenti, quanto perché la drammatica situazione delle carceri è sotto gli occhi di tutti, è stata visitata anche da molti di noi, esponenti di tutti i partiti, ed è stata denunciata da autorità dello Stato e da varie associazioni impegnate sul campo. Dunque la drammatica emergenza c’è e quindi evidentemente c’è l’urgenza e la necessità”.
Parole condivise da Renato Balduzzi, di Scelta civica, per il quale “è evidente che c’è una straordinarietà e una necessità di intervenire”. “Non vi è palese disuguaglianza tra i cittadini che sono stati soggetti a misure personali sostitutive rispetto a cittadini che beneficiano di un trattamento agevolato”, ha affermato dal Pdl Antonio Marotta, replicando a quanto affermato dal leghista Molteni. Schierata con la maggioranza anche Sel.
“In verità, abbiamo delle perplessità sul fatto che la materia in discussione, cioè la modifica del codice di procedura penale o la modifica dell’ordinamento penitenziario, vengano trattate in questo modo, ciò nonostante - parole di Arcangelo Sannicandro - non si può negare che sussistono ampiamente le condizioni previste dalla Costituzione per emanare un decreto legge. Del sovraffollamento delle carceri, delle condizioni in cui i carcerati vivono, su questa questione non dobbiamo spendere molte parole, ne abbiamo già spese tante in qualche altra occasione non più tardi di qualche settimana fa”. Da domani quindi il via alla discussione nel merito. Poi lunedì le votazioni, a questo punto con la probabile approvazione del provvedimento. Da verificare se ci saranno eventuali modifiche tali da richiedere un ulteriore passaggio al Senato.
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