Giustizia: Commissione Sanità del Senato; serve una riflessione sulla sanità penitenziaria

Dalla Rassegna stampa

Parere favorevole ma con osservazioni dalla Commissione Sanità del Senato. Le osservazioni riguardano l’assistenza sanitaria che deve essere adeguata e, sul lavoro gratuito alternativo al carcere, si chiede di valutare la sostenibilità per i datori di lavoro dei costi assicurativi.
Il disegno di legge di conversione del decreto-legge 1° luglio 2013, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena, che vuole fronteggiare il sovraffollamento carcerario e l’inadeguatezza delle strutture penitenziarie e del regime di esecuzione delle pene, meglio noto come “svuota carceri”, ieri è stato esaminato anche dalla Commissione Sanità del Senato.
Per la parte di propria competenza la Commissione se nel complesso ha espresso parere favorevole, non ha però mancato di fare delle osservazioni sull’impianto generale del decreto.
In particolare la preoccupazione della Commissione è che sia garantita a tutti i soggetti interessati un’assistenza sanitaria adeguata in tutte le regioni e in materia di lavoro gratuito, previsto dal decreto come strumento alternativo al carcere, si invita a svolgere una “riflessione circa la reale sostenibilità da parte dei datori di lavoro dei costi per le assicurazioni da infortunio o per danno a terzi”. Sempre sul lavoro gratuito e alla partecipazione dei detenuti a progetti di pubblica utilità, si ritiene che “l’affidamento debba avvenire previa valutazione clinica sulle condizioni psicofisiche del detenuto”.
C’è poi un richiamo di natura formale da parte della Commissione che chiede “se sia corretto equiparare la nozione di tossicodipendente con quella di assuntore di sostanze stupefacenti o psicotrope che potrebbe indurre nei detenuti comportamenti tesi a falsificare le proprie reali condizioni di salute”. E infine il richiamo affinché il provvedimento sia occasione per una “riflessione generale sulla sanità penitenziaria”.
Il decreto, come ha spiegato il sottosegretario Pier Paolo Baretta presente in Commissione per conto del governo, nelle intenzioni dell’esecutivo vuole determinare “un cambio di passo nella direzione dell’attenzione al lavoro come forma di rieducazione e dell’allentamento della pressione sulle strutture penitenziarie”.
Baretta ha poi aggiunto, in sede di replica, di comprendere “le preoccupazioni della Commissione sull’importanza di uno stretto raccordo tra organi del circuito giudiziario e penitenziario e strutture del Servizio sanitario nazionale, nonché sulle cautele da adottare nel settore dei lavori di pubblica utilità. Quanto, infine, ai rilievi circa l’equiparazione tra tossicodipendenti e assuntori di sostanze, evidenzia che il testo non introduce una equipollenza di portata generale, ma limitata al solo settore dei lavori di pubblica utilità”.

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