Giustizia: Codice Strada; Lavoro pubblica utilità al posto reclusione per 3.645 condannati

Attività di volontariato al posto del carcere o dell’ammenda. Così stanno scontando la loro pena più di 3.600 condannati per guida in stato di ebbrezza. Numeri apparentemente limitati, ma che in realtà rivelano un piccolo boom, se si pensa che nel 2010, primo anno di applicazione del nuovo codice della strada, che ha introdotto questa possibilità per chi si mette alla guida dopo aver alzato il gomito, la totalità dei condannati ammessi al lavoro di pubblica utilità ha appena raggiunto la cifra di 62.
L’istituto esiste dal 1990 quando era limitato soprattutto a chi si rendeva responsabile di reati di produzione, traffico o detenzione di stupefacenti di lieve entità. Ma oggi a beneficiarne sono soprattutto gli automobilisti che bevono, come testimoniano i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria relativi al 31 maggio scorso: se in totale gli ammessi a prestare un’attività gratuita a favore della collettività sono 3.978, 3.645 di loro sono i condannati per guida in stato di ebbrezza.
Numeri in continua ascesa: se nel 2011 sono stati 830 in tutto coloro che hanno evitato il carcere o l’ammenda lavorando presso lo Stato nelle sue varie articolazioni, o enti di assistenza sociale o di volontariato, l’anno scorso la cifra è balzata a 5.772. E la crescita continua, soprattutto per chi viola il codice della strada: a dicembre del 2012 erano 2.121, a gennaio di quest’ anno 2.413; 2576 a febbraio, 2.987 a marzo e 3.309 ad aprile.
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