Giustizia: Cancellieri; entro maggio 2014 disponibili quattromila nuovi posti. Con decreto-carceri nessuna impunità

“Entro il mese di maggio 2014 saranno disponibili altri 4mila nuovi posti detentivi mentre a completamento del piano carceri i nuovi posti saranno circa 10mila”.
Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, rispondendo durante il question time alla Camera a interrogazioni sulle iniziative per garantire il principio della certezza della pena e per affrontare efficacemente la questione del sovraffollamento carcerario. Il ministro, a proposito del sovraffollamento, ha parlato della “negoziazione di accordi con i Paesi di origine dei detenuti stranieri” per far scontare loro la pena in patria: “Al riguardo l’Italia ha stipulato nove accordi bilaterali. Ha inoltre aderito dal 1988 alla convenzione europea sul trasferimento delle persone condannate”.
A fronte di tale accordo, secondo il ministro è molto esiguo il numero di detenuti trasferiti nel Paese di origine: “82 nel 2013 e 131 nel 2012”. E questo, ha spiegato, “è principalmente dovuto alla complessità di procedure di omologo delle condanne emesse dalle autorità giudiziarie italiane da parte dei Paesi esteri”. Per questo l’intendimento è quello di “rivedere i contenuti degli accordi al fine di accelerare i tempi di trasferimento e di stipulare nuove convenzioni con i paesi, prevalmente del Maghreb, da dove arriva maggior parte detenuti stranieri”.
Per la Cancellieri “la condizione di sovraffollamento dei penitenziari italiani è un dato oggettivo”. E per questo ha spiegato che “al 30 giugno 2013 erano presenti 66.028 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 47.022. Questo Governo dedica una grande attenzione al problema del sovraffollamento”.
Con il decreto legge 78 del primo luglio 2013 “il Governo mira a favorire l’adozione di efficaci meccanismi di decarcerizzazione nei confronti di persone di ridotta pericolosità sociale. In particolare tale decreto legge agisce nella duplice direzione di limitare l’ingresso in carcere e di favorire l’uscita dal circuito penitenziario per i soggetti meno pericolosi incentivando opportunità rieducative”.
Con decreto-carceri nessuna impunità
Il decreto legge sulle carceri varato dal Consiglio dei ministri nelle scorse settimane per fronteggiare l’emergenza sovraffollamento nei penitenziari è “lungi dal prevedere impunità di sorta”. Lo ha dichiarato il Guardasigilli Annamaria Cancellieri, nel corso del question time alla Camera. Con il decreto, il Governo “mira a favorire - ha spiegato Cancellieri - l’adozione di efficaci meccanismi di decarcerizzazione nei confronti di persone di ridotta pericolosità sociale”.
Il provvedimento attualmente all’esame del Parlamento “agisce nella duplice direzione di limitare gli ingressi in carcere - ha ribadito il ministro - e di favorire le uscite dal circuito penitenziario per i soggetti meno pericolosi, incentivando nel contempo le opportunità rieducative”. Il decreto, inoltre, ha ricordato il Guardasigilli, “prevede che il giudice stabilisce il luogo di esecuzione degli arresti domiciliari in modo da assicurare le esigenze di tutela della persona offesa dal reato”.
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