Giustizia: la Camera ha iniziato oggi l'esame del disegno di legge di conversione del decreto-carceri

È iniziato nell’aula della Camera l’esame del disegno di legge di conversione del dl sull’esecuzione della pena. Il provvedimento mira a limitare il problema del sovraffollamento delle carceri. Grazie all’accordo trovato ieri in commissione Giustizia sono state apportate alcune modifiche come l’innalzamento a 5 anni della pena prevista per il reato di stalking, in modo che questo reato che desta, dopo i numerosi casi di cronaca, allarme sociale “rientri tra quelli per i quali è applicabile la custodia cautelare in carcere”. Tra gli altri interventi di modifica in commissione c’è anche il ripristino del testo originale del decreto nella parte in cui eliminava i divieti introdotti dalla legge cosiddetta ex Cirielli sull’applicabilità di alcuni benefici per i recidivi.
Ferranti (Pd): corrette storture decreto-carceri, ora testo è ben calibrato
“Abbiamo corretto due evidenti storture introdotte dal Senato”. È quanto afferma Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia, al termine della discussione generale - nell’aula di Montecitorio - sul decreto carceri.
Oltre a eliminare le preclusioni dell’ex Cirielli per i recidivi, il nuovo testo messo a punto dalla commissione alla Camera reintroduce il carcere per il finanziamento illecito dei partiti e il reato di stalking pur mantenendo 5 anni come limite minimo per disporre misure cautelari in carcere. “Siamo approdati a una soluzione equilibrata, ispirata all’idea del carcere come extrema ratio, che dà corpo - commenta l’esponente del Pd - a un sistema in grado di rispondere adeguatamente sia alle esigenze di sicurezza sia agli impegni contro il sovraffollamento penitenziario. Insomma, un testo ben calibrato, in grado di scongiurare ulteriori condanne in sede europea”.
Spiega Ferranti, che del provvedimento è relatrice: “Le modifiche del Senato riducevano il decreto a ben poca cosa svuotandone il contenuto. Noi ne abbiamo ripristinato l’originaria filosofia impedendo che automatismi basati solo sulla recidiva non consentano ai soggetti che ne siano meritevoli l’accesso alle misure alternative”.
E poi, puntualizza, “si è cercato di individuare un punto di bilanciamento sulla custodia in carcere: abbiamo deciso di mantenere la scelta di palazzo Madama sulla soglia dei 5 anni ma derogandovi per l’illecito finanziamento dei partiti, per il significato etico-istituzionale di tale reato. E aumentando la pena per lo stalking, così da farlo rientrare nella sfera di applicabilità delle misure coercitive”.
Campana (Pd): grazie a Pd custodia in carcere per finanziamento illecito
“Oggi in Commissione Giustizia abbiamo dato una risposta concreta a tutte quelle donne vittime di stalking che oggi hanno osteggiato i propri aguzzini con armi spuntate. L’introduzione della misura della custodia cautelare in carcere e l’innalzamento della pena da quattro a cinque anni speriamo possano essere una risposta concreta a questo tipo di violenza e uno strumento in più per chi fino ad oggi si limitava a raccogliere le denunce.
Purtroppo l’Italia si è attivata tardi per predisporre gli strumenti necessari al contrasto della violenza sulle donne. Ma la Commissione sta facendo molto per recuperare il tempo perso e dare una risposta concreta alle vittime”. Così Micaela Campana, deputata Pd della Commissione Giustizia della Camera. “Grazie ad un emendamento del Pd, oggi è stata introdotta la custodia cautelare in carcere per il reato di finanziamento illecito ai partiti nel caso ci sia pericolo di fuga o inquinamento delle prove. Sono due norme di civiltà che speriamo che possano arrivare quanto prima al voto dell’Aula e diventare leggi dello Stato”.
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