Giustizia: bufera sul decreto contro il feminicidio, e Boldrini anticipa la riapertura della Camera

Apertura straordinaria della Camera dei deputati, per il decreto sul feminicidio. La presidente dell’assemblea Laura Boldrini nei giorni scorsi aveva già fatto sapere ai deputati che allontanarsi troppo da Montecitorio era sconsigliato, perché la Camera "non chiude mai e può essere sempre convocata”, anche in pieno agosto. E l’occasione si è rivelata propizia per mantenere la promessa: Camere riconvocate per il 20 e 21 agosto. Con polemica, da parte di Pini della Lega Nord che propone di riaprire sì, ma per parlare di abolizione del finanziamento ai partiti.
In realtà il decreto contro la violenza alle donne e lo stalking non farà nessun passo avanti nell’iter parlamentare. La seduta servirà solo per l’annuncio ufficiale della presentazione del provvedimento. Si tratta di un adempimento tecnico previsto dalla Costituzione: tutti i decreti legge debbono essere presentati in Parlamento entro 5 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Nel caso del decreto sul feminicidio approvato nell’ultimo consiglio dei ministri, la pubblicazione in Gazzetta avverrà dopo Ferragosto. Da quel momento la nuova normativa sarà in vigore. Alla ripresa dei lavori di settembre sarà poi la commissione Giustizia a entrare nel merito.
La presidente della Camera si è compiaciuta per lo slancio di cui le assemblee legislative stanno dando prova: "Se facciamo un confronto con gli altri Parlamenti europei, questa volta l’Italia dà il buon esempio. L’emiciclo di Strasburgo si è fermato il 4 luglio per riaprire i battenti il 9 settembre; i due rami del Parlamento francese sono chiusi da metà luglio e i lavori riprenderanno il 10 settembre e l’ultima seduta del Bundestag è stata il 28 giugno scorso e la riapertura non è stata ancora fissata”.
Ma immediatamente è partita la polemica. La lancia il leghista Gianluca Pini, già noto per una proposta di legge sulla responsabilità civile dei magistrati che l’anno scorso ha fatto parecchio ballare il governo Monti. "Ancora una volta Laura Boldrini dimostra non solo di essere totalmente incapace di gestire l’Aula di Montecitorio ma anche di non conoscere come funziona la Camera stessa”. Dice Pini: "Noi siamo pronti - aggiunge - anche domani a lavorare, ma è la conferenza dei capigruppo che decide il calendario. Pertanto se si vuole ripartire subito a lavorare la capigruppo ha già deciso: il primo punto all’ordine del giorno è la cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti. Noi siamo pronti”.
In serata è arrivata la risposta di Roberto Natale, portavoce della presidente Boldrini: "L’onorevole Pini non perde occasione per attaccare pretestuosamente la Presidente della Camera. Se la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sul feminicidio avverrà, come è probabile, nei giorni successivi a Ferragosto, la Camera verrà convocata entro 5 giorni, presumibilmente il 21 o il 22, per la presentazione del testo. Si tratta di un adempimento costituzionalmente dovuto, che nulla a che fare con l’inizio della discussione sul tema, la cui data sarà invece ovviamente fissata dalla Conferenza dei Capigruppo”.
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