Il girone delle morti sospette

Mostrava lesioni al naso e all'arcata sopraccigliare e i medici dell'ospedale "Piemonte" l'avevano giudicato guaribile in trenta giorni. A Marcel Vitiziu però ne sono bastati tre. Tre giorni e tre notti di calvario. Tre soli giorni per morire a trent'anni. I carabinieri l'avevano arrestato di venerdì sera per resistenza a pubblico ufficiale, nei pressi di una rivendita di tabacchi a Camaro Inferiore, nel messinese, dove l'uomo stava dando in escandescenze. Non era stato affatto semplice per i militari infilargli manette ai polsi perché, ubriaco com'era, al loro arrivo aveva preso a sferrare calci e pugni. E a dimenarsi al punto, pare, da sfuggirgli dalle mani, perdere l'equilibrio e sbattere il viso. sul pavimento. Neanche dopo quella botta, però, Marcel si era calmato e in ambulanza era stato tenuto ammanettato e legato alla lettiga. Poi l'arrivo al Policlinico, la diagnosi e una dose di sedativo.
Poco dopo la mezzanotte il trasferimento nel carcere di Messina Gazzi e l'indomani, verso le 11, di nuovo in ambulanza verso il Policlinico per sottoporsi a una Tac, che rileverà un trauma cranico facciale, la rottura del setto nasale e un edema. Nonostante ciò, dopo l'esame l'uomo viene ricondotto in cella, ma nella notte le sue condizioni peggiorano e domenica mattina, come quelle anime che nella bolgia dantesca sono condannate a correre senza sosta, torna in ospedale, dove una seconda Tac conferma la diagnosi della prima. Quindi il rientro in carcere.
Lunedì mattina le condizioni psicofisiche del detenuto sono tali che il giudice per le indagini preliminari non riesce a convalidare il fermo, poche ore più tardi l'uomo va in arresto cardiaco mentre è già a bordo dell'ambulanza per l'ennesima corsa verso l'ospedale. L'ultima, inutile corsa. Vano, infatti, ogni tentativo di rianimarlo e a mezzogiorno Marcel Vitiziu viene dichiarato morto. Una morte strana su cui la Procura di Messina ha aperto un'inchiesta, mentre la radicale Rita Bernardini ha già depositato un'interrogazione parlamentare per sapere se eventuali lesioni interne siano state provocate da traumi o percosse. Per una beffa del destino Marcel Vitiziu ha perso la vita proprio nei giorni in cui ricorreva il secondo anniversario della morte di Stefano Cucchi. E c'è solo da augurarsi, mentre si attende l'esito dell'inchiesta, che le somiglianze con il caso del geometra romano si limitino a questa circostanza.
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