Firme referendum, la data slitta al 15 ottobre Ora l'obiettivo cinquantamila è a portata di mano

Negli ultimi giorni era sembrato irraggiungibile, ma ora che le firme sugli otto referendum «Romasimuove» (promotori il radicale Staderini, il verde Bonelli e il futurista Croppi) sono state contate, all'obiettivo ne mancano meno di diecimila. E visto che negli ultimi giorni le file ai banchetti aumentano, gli organizzatori hanno deciso di spostare di dieci giorni la data di inizio di raccolta, e guadagnarne altri dieci. Ieri i radicali, insieme a Pannella e all'attore Ricky Tognazzi - uno dei tanti che hanno sposato la causa di una città più vivibile, dei registri delle unioni civili e del testamento biologico - hanno montato i banchetti fuori dal carcere Regina Coeli, per riunire, spiega Staderini, «la riforma della giustizia attraverso l'amnistia e le riforme per Roma sull'ambiente, sui diritti e sui costi della partitocrazia». Se andassero a segno i referendum, ora che circola il nome del cattolico Riccardi per il Campidoglio, la vicenda diventerebbe interessante. La raccolta delle firme è al rush finale, «nonostante la penuria di autenticatori», spiega Riccardo Magi, dei radicali di Roma. «Su 170 possibili, tra consiglieri provinciali, comunali, presidenti e vicepresidenti dei municipi, all'appello hanno risposto in 20. È la dimostrazione che la strada referendaria per i cittadini è quasi impraticabile». Quasi, non del tutto. «Chiediamo di recarsi a firmare nei municipi, nelle Urp, che hanno l'obbligo di offrire questo servizio».
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