Ferrara: no agli embrioni, no all'aborto

La sentenza del tribunale europeo che di fatto blocca la ricerca sulle cellule staminali embrionali, di cui questa rubrica parlava due giorni fa, ieri ha avuto ampia eco su due giornali, il quotidiano dei vescovi e quello di Giuliano Ferrara. L'Avvenire, che dedica una pagina intera alla faccenda, ed è utile perché evidenzia il commento di Greenpeace al cui esposto si deve il procedimento. Il rappresentante italiano dell'associazione è molto soddisfatto perché, dice: «Il brevetto limita la ricerca, la subordina a ragioni commerciali e impedisce la libera circolazione delle conoscenze».
Ora sarebbe lecito attendersi che il prossimo brevetto su un nuovo telefonino sia insidiato da un esposto di Greenpeace. Ma non andrà così perché, con grande soddisfazione dei vescovi, un responsabile internazionale di Greenpeace ha spiegato che la questione vera era «la tutela della vita umana», evidentemente privilegiando quella degli embrioni congelati rispetto a quella delle persone in attesa di cure.
Come danno collaterale della sentenza c'è poi l'annuncio, con apposito manifesto inserto sul Foglio, della ripresa della "guerra culturale" di Giuliano Ferrara contro l'aborto. E un articolo di Repubblica ci informa che questa guerra Ferrara rischia di vincerla, visto che l'obiezione alla legge 194 coinvolge la metà degli anestesisti e il 70% dei ginecologi del settore pubblico. Ci vorrebbe una forte risposta politica. Secondo voi il Pd di Franceschini e Rosy Bindi ne è capace?
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