Emergenza carceri, penalista in sciopero della fame

Un giorno di sciopero della fame a staffetta da parte di Bruno Botti, penalista e rappresentante della Camera Penale di Napoli. Da oggi, per 24 ore, stop all'assunzione di cibo per protestare contro l'emergenza carceri. Spiega l'avvocato protagonista del gesto: «Le amnistie sono state ricorrenti e non possono essere un rimedio, non c'è dubbio. Ma è chiaro che una amnistia consentirebbe alla macchina giudiziaria di riprendere a funzionare con una certa efficienza, e di riprendere a camminare».
L'Unione delle Camere Penali Italiane denuncia da tempo la drammatica situazione delle carceri italiane. «Il sovraffollamento - è scritto in una nota cresce senza che ancora alcun serio provvedimento venga avviato per fronteggiare quella che non è più una emergenza ma una cronica condizione».
E ancora: «Come conseguenza del sovraffollamento cresce anche il numero dei suicidi, segnale drammatico delle condizioni di disagio fisico e psichico in cui vivono i detenuti
L'Unione ha più volte ribadito, anche negli ultimi anni, la necessità di predisporre iniziative legislative idonee a tutelare i diritti dei detenuti nelle carceri italiane e a contenere il sovraffollamento. Il governo e gran parte della politica sono sordi a queste richieste. Marco Pannella è in sciopero della fame da oltre un mese anche per denunciare le incivili condizioni delle carceri». La Giunta dell'Unione delle Camere Penali Italiane - prosegue la nota, ha deliberato di far propria l'iniziativa del leader radicale e indice uno sciopero della fame: inizierà l'1 giugno il presidente Valerio Spigarelli e a staffetta coinvolgerà ogni giorno tutti i componenti di Giunta».
Con analoghe modalità il coordinatore Alessandro De Federicis e gli altri componenti dell'Osservatorio Carcere dell'Unione delle Camere Penali Italiane hanno aderito all'iniziativa della Giunta e intraprenderanno la stessa forma di protesta dell'avvocato Bruno Botti.
Qualche cifra, fornita dai sindacati di categoria della polizia penitenziaria. In Campania i detenuti ristretti sono complessivamente 7.823 a fronte di una capacità massima ricettiva pari a 5.593, oltre 2.200 in più del consentito. Per ogni Istituto penitenziario e per quanto riguarda Salerno, al momento sono ristretti 407 detenuti rispetto ad una capienza di 216. Tra gli istituti più affollati ci sono Poggioreale, Ariano Irpino e Secondigliano.
È in corso anche una vertenza sulla situazione degli organici, sulle dotazioni di automezzi e tecnologie, sulle organizzazioni del lavoro ma soprattutto per trovare una soluzione ai mancati pagamenti delle spettanze economiche relative alle missioni ed agli straordinari.
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