Emergenza carceri Ieri la protesta dei direttori Oggi degli agenti

Dalla Rassegna stampa

Direttori e dirigenti degli istituti penitenziari e degli uffici dell'esecuzione penale esterna hanno protestato ieri davanti a palazzo Vidoni vestiti a lutto, per denunciare la drammatica crisi del sistema carcerario. Alla manifestazione hanno partecipato anche molti dirigenti dei Radicali, a sostegno del diritto a un contratto che manca da sei anni, cioè da quando nel 2005 è stata varata la riforma della dirigenza penitenziaria. «Lo Stato italiano, a ogni livello, continua a trattare le carceri come discariche sociali, dove i direttori degli istituti e chi vi lavora sono abbandonati, al pari dei detenuti, in una voragine che inghiotte tutto, dalla legalità ai diritti umani. Perfino i diritti sindacali, visto che molti direttori hanno dovuto prendere un giorno di ferie per manifestare», ha affermato il segretario di Radicali Italiani Mario Staderini, presente alla manifestazione insieme alla vicepresidente del Senato Emma Bonino, accolta con entusiasmo dai manifestanti che hanno lungamente applaudito il suo intervento.

Alla manifestazione erano inoltre presenti il segretario di Nessuno Tocchi Caino Sergio D'Elia, il senatore radicale Marco Perduca e la segretaria dell'associazione radicale Il Detenuto Ignoto Irene Testa.

Oggi a protestare a Roma saranno invece gli agenti penitenziari. «L'Ugl Polizia penitenziaria - ha annunciato il segretario nazionale dell'Ugl Polizia penitenziaria Giuseppe Moretti- prosegue nella sua campagna per la tutela della dignità e della sicurezza del corpo e proclama una manifestazione nazionale alle 10 a Roma, a cui prenderà parte anche il segretario generale, Giovanni Centrella. Da tempo reclamiamo l'attuazione di un piano straordinario per le carceri che preveda l'assunzione di almeno 5mila agenti per far fronte al disastroso problema del sovraffollamento degli istituti penitenziari, ma finora le nostre richieste sono rimaste inevase. Inoltre rivendichiamo un riallineamento di funzionari, ispettori e sovrintendenti ai colleghi della Polizia di Stato, come da impegni presi dal ministro della Giustizia».

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