Eboli (Sa): telefonate hard dal carcere, condannato ex comandante di Polizia penitenziaria

Dalla Rassegna stampa

In soli venti giorni aveva collezionato più di ottanta telefonate a linee erotiche, tutte fatte da una stanza del carcere di Eboli dove era comandante del reparto di polizia penitenziaria. Una condotta che, associata alla falsificazione di un registro, è valsa a F.V., ora in pensione, una condanna a 2 anni e 2 mesi emessa ieri dalla prima sezione penale del Tribunale di Salerno.
L’indagine è partita quando sulla scrivania della direzione penitenziaria è arrivata una bolletta telefonica anomala, con una cifra di molto superiore agli standard. L’inchiesta della magistratura, condotta dal sostituto procuratore Roberto Penna, ha dimostrato-che le telefonate partivano tutte da uno stesso ufficio, dove il telefono era stato tolto ma l’utenza era rimasta attiva e bastava inserire l’apparecchio per utilizzarla.
A far stringere il cerchio sull’allora comandante delle guardie sono stati gli orari delle telefonate, che spesso iniziavano poco dopo le sette di mattina per terminare quando erano quasi le nove di sera. Se n’è desunto che a comporre i numeri non poteva essere un dipendente soggetto a turni di lavoro ma qualcuno che all’interno dell’Icatt abitava, come appunto il comandante. Le indagini hanno inoltre rilevato che i registri in cui si annota l’entrata e l’uscita delle chiavi delle stanze era stato corretto con il bianchetto, una manomissione anche questa attribuita a F.V., che è stato quindi condannato anche per il reato di falso. Le argomentazioni della difesa, secondo cui pure altre persone avevano accesso a quella stanza e avrebbero potuto effettuare le chiamate, non ha convinto i giudici, che hanno sposato la tesi dell’accusa (il pm Penna aveva chiesto 2 anni e mezzo) ed emesso la sentenza di condanna.

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