A domanda rispondo. Vaticano, la santa esenzione

Dalla Rassegna stampa

Caro Furio Colombo, è possibile che in questo momento di sacrifici il Vaticano sia completamente esentato dagli effetti della manovra? Lasciamo solo ai Radicali e a qualche sparuta anima buona la battaglia sui privilegi? Andrea

Furio Colombo: Non è una provocazione, si riferisce a ciò che sta accadendo nell`Italia di oggi e nel momento di rischio e pericolo che stiamo attraversando. Devo dire che sono moltissime le mail che arrivano in questi giorni al "Fatto" su questa santa esenzione che è un vero scandalo. Sia chiaro che i lettori che ci scrivono - tutti - non si riferiscono alle esenzioni delle attività che hanno la carità, il sostegno, la solidarietà come fine.

Ma qui si sta parlando di attività commerciali, alberghiere, imprenditoriali, "for profit" che sono esenti per la sola immorale e inaccettabile ragione di appartenere a istituzioni religiose. Le cifre, misurate in molti modi diversi, indicano comunque molti miliardi che lo Stato italiano perde per sottomissione, favore, deferenza e che il Vaticano ingiustamente incassa senza che sia mai venuta l`idea, solidaristica e umanitaria, di versare spontaneamente ciò che lo Stato umilmente non chiede. Sarebbe una grande lezione della Chiesa ai finti cristiani che pensano di procurarsi un`utile ed elettorale benevolenza privando lo Stato italiano di ciò che allo Stato italiano spetta, in un momento tanto difficile.

Devo dire che non capisco come l`immagine, ridicola oltre che disonesta, di questa esenzione, non disturbi sia i favoreggiatori che gli esentati. Non capisco come la Chiesa possa accettare, senza prendere alcuna iniziativa, la sua esenzione dal sostegno alla comunità di cui è parte. Non vorrei immischiarmi in cose che non mi riguardano, in questo imbarazzante discorso, ma comportarsi così, sottraendo risorse agli altri italiani, non è peccato?

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