Detenuti il garante può attendere

Ci sono concomitanze che sembrano fatte apposta per riportare d’attualità questioni altrimenti destinate a restare sotto traccia.
Nel giorno in cui il Presidente della Repubblica ha fatto propria la condanna dell’Unione Europea esprimendo lo sdegno per «la situazione intollerabile delle carceri italiane», l’occasione era la visita a San Vittore, in Consiglio regionale è stata affossata ancora una volta la nomina del garante regionale per i detenuti.
Il colpo è arrivato dal centrodestra, che non ha mai nascosto l’avversione contro un provvedimento classificato alla voce «sprechi» e non ha partecipato alla votazione. «Ora auspico un impulso alla proposta di legge a firma Pedrale (ndr: il capogruppo del Pdl) che ne prevede l’abolizione - si compiace Massimiliano Motta, Fratelli d’Italia -. Risparmieremmo 500 mila euro l'anno».
L’abolizione riguarderebbe tre garanti - infanzia, animali esotici, detenuti - mai nominati ed evidentemente messi sullo stesso piano. Un abominio per i Radicali, che hanno eletto il tema a uno dei loro cavalli di battaglia. E per il Pd. «Il centrodestra si ostina a non applicare la legge regionale del 2009 - protesta Aldo Reschigna -. Come se la situazione nelle carceri piemontesi non consigliasse un atteggiamento più sensibile». Parrebbe di no.
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