Delibera sulla donazione. Due anni nel cassetto

È nel cassetto da due anni. Eppure la delibera capitolina sulla donazione degli organi era stata approvata all'unanimità e non è di difficile attuazione. Si chiedeva "soltanto" di far scrivere sulla carta d'identità rilasciata ai maggiorenni «Donatore di organi e tessuti». A riaccedendere i riflettori sulla grave dimenticanza, il consigliere capitolino del Pd, Paolo Masini che ieri ha indetto una conferenza stampa, alla presenza Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano; Roberto Crea, segretario regionale Cittadinanzattiva, Rossella Pietrangeli, segreteria nazionale dell'AIDO, il Prof. Carlo Umberto Casciani, Direttore Agenzia regionale Trapianti Lazio, di Pasquale De Luca consigliere dell'Udc e presidente della commissione Personale e Statuto e di molte associazioni di settore tra cui, l'associazione Marta Russo con Aureliana Russo e l'associazione Luca Coscioni con Mina Welby. Un grido d'allarme lanciato per la mancata attuazione della delibera dovuta al mancato protocollo di intesa tra le Asl e il Comune da parte del sindaco Alemanno e l'assessore alle Politiche sociali. «Roma poteva essere la prima città d'Italia in una grande conquista di civiltà. Dopo due anni registriamo che l'unico atto di competenza di Alemanno e della Belviso non è stato ancora rettificato - incalza Masini – nel frattempo circa 500.000 maggiorenni sono entrati in possesso della carta d'identità e pertanto potenziali donatori, davvero non capiamo quale altra priorità ci sia stata tanto da mettere la tutela della vita umana in secondo piano. Oggi offriamo al Paese questa delibera innovativa proponendola simbolicamente a Milano, lanciando una sorta di gara di civiltà che confidiamo sia presto accolta dall'Anci e pertanto dagli altri comuni italiani».
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