Certezze non complicazioni

Dalla Rassegna stampa

Ha ragione il sottosegretario all'Economia, Vieri Ceriani. L'Imu non è affatto un'invenzione del Governo dei tecnici. Il quale l'ha invece trovata bell'e pronta, come eredità dello slancio federalista dell'Esecutivo precedente.

Il sottosegretario sottovaluta, però, il sentiment se pensa che questo "disconoscimento di paternità" possa di per sé rendere l'imposta municipale, anzi, l'imposta statal-comunale sugli immobili, meno odiata dai cittadini e dagli amministratori locali. L'Imu continua a essere percepito come un prelievo iniquo, forse anche perché inutilmente complicato e per niente trasparente.
Perché si può giustamente sostenere che l'anomalia del basso prelievo immobiliare nel nostro Paese doveva essere rapidamente corretta, tanto più in uno scenario di finanza pubblica a un passo dal collasso e con la speculazione pronta a festeggiare.

Oppure si può ripetere che l'esenzione della prima casa creava una peculiarità tutta italiana, che persino il precedente Esecutivo - con l'introduzione della service tax - si preparava in qualche modo a correggere, dopo l'avventata soppressione dell'Ici nel 2008. Tutto vero: obiettivi certamente da perseguire, ma non a tutti i costi. Non sacrificando il buonsenso e la trasparenza. Non costringendo contribuenti e Comuni al calvario che devono ora sopportare.
Così, sono ovviamente da apprezzare le aperture giunte ieri dal sottosegretario Ceriani. Quello che, però, occorre è trovare soluzioni nell'immediato, non il prossimo anno. Ci sarà tempo per intervenire e per correggere le storture più profonde (Ceriani ne ha citate alcune, prospettando le eventuali soluzioni). E anche la possibilità di un'applicazione "morbida" delle sanzioni - vedremo se l'indicazione di Ceriani troverà poi una reale definizione normativa - suona come l'ammissione e il riconoscimento dei molti difetti che l'imposta si porta dietro.

Ma è davvero impossibile trovare oggi una soluzione ai problemi più urgenti? È impensabile evitare che i contribuenti siano costretti a calcolare da sé, nel modello di versamento F24, la quota di imposta da imputare allo Stato e quella da destinare al Comune? È un'eresia chiedere che il cittadino possa conoscere già oggi - e non solo a dicembre - quale sarà il peso complessivo del tributo? C'è poco tempo, è vero, ma uno sforzo per rendere questa imposta un po' meno opaca va fatto.

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