Cellule ringiovanite, ma non esageriamo

Invertire il processo di invecchiamento di cellule prelevate da soggetti tra i 74 e i 101 anni. È quello che sono riusciti a fare all'Institute of functional genomics dell'Università di Montpellier, in Francia, e di cui la rivista Genes and Development dà notizia.
La scoperta potrebbe aprire nuove prospettive alla medicina rigenerativa, ma attenzione al tranello teso dal sempre riaffiorante mito dell'eterna giovinezza, con la possibilità già ipotizzata da qualcuno di "rifarsi" nuovi da capo a piedi.
Vista l'età dei soggetti su cui è stata compiuta la ricerca verrebbe da pensare che è possibile arrivare all'elisir che permette di sconfiggere la vecchiaia, rigenerando ciclicamente le proprie cellule. In realtà la scoperta ha ben altro valore: “La notizia è interessante perché può aprire nuove strade alla medicina rigenerativa - spiega Ornella Parolini, direttore del Centro di ricerca Eugenia Menni (Crem) dell Fondazione Poliambulanza di Brescia -. Bisogna però prestare attenzione poiché la riprogrammazione cellulare non significa "rifare" un intero organismo. Con tale processo è possibile creare nuovi tessuti utili per la cura di diverse patologie. È invece fuorviante vedere in questa ricerca la possibilità di ottenere l'eterna giovinezza”.
I ricercatori francesi - spiega Genes and Development - sono riusciti a invertire il processo di invecchiamento cellulare ottenendo, da cellule di ultra-novantenni staminali “indistinguibili” da quelle embrionali. La riprogrammazione delle cellule epiteliali per ottenere staminali pluripotenti (le cosiddette “Ips”) è già noto dal 2007. La novità dello studio francese è che si ottengono cellule che si possono riprodurre senza sosta. I ricercatori d'oltralpe sono riusciti a superare l'inconveniente dell'esaurimento delle replicazioni aggiungendo al cocktail di quattro geni, normalmente utilizzato per attivare processo, anche due fattori di trascrizione noti come Nanog e Lin28. Grazie a questo nuovo mix si è riusciti a convertire con successo cellule prelevate da soggetti tra i 74 e i 101 anni.
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