Caso Aldrovandi: interrogazione di Giovanardi (Pdl) su applicazione svuota-carceri a poliziotti condannati

Un’interrogazione al ministro della Giustizia, a firma del senatore del Pdl, Carlo Giovanardi, sulla vicenda della morte di Federico Aldrovandi per “fare luce sulle reali motivazioni che hanno portato il Tribunale di Sorveglianza di Bologna a negare la detenzione domiciliare ai poliziotti Paolo Forlani e Luca Pollastri quando invece gli omologhi Uffici di Padova e Milano l’hanno concesso nei riguardi di Monica Segatto e Enzo Pontani”. A renderlo noto, in un comunicato è il sindacato di polizia Coisp.
Nella sua interrogazione - riportata integralmente nel comunicato - Giovanardi, prima sottolinea come un uomo “condannato all’ergastolo in primo grado l’8 dicembre 2012 per omicidio volontario di un carabiniere e il ferimento di un altro, sia attualmente agli arresti domiciliari presso la Comunità di Don Mazzi”, e poi, in un altro passaggio, come “la legge cosiddetta svuota carceri dispone l’obbligatorietà della concessione agli arresti domiciliari quando residua un anno di carcere da scontare”.
Considerato che i quattro agenti sono stato condannati a “tre anni e sei mesi per l’omicidio colposo di Federico Aldrovandi”, prosegue Giovanardi, e che “applicato il condono la residua pena da scontare è di sei mesi”, il senatore del Pdl conclude la sua interrogazione chiedendo al ministro della Giustizia “quali iniziative intenda assumere perché in Italia non ci siano così stridenti contraddizioni nel trattamento di cittadini che dovrebbero essere uguali davanti alla legge”.
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