"LA CARITAS NO, PROPAGANDA FIDE SÌ" VATICANO, LA BATTAGLIA DEI RADICALI

Possiamo rassicurare tutti, compreso Pierluigi Bersani: le mense della Caritas non si toccano e rimarranno esenti dalle fiscalità come del resto tutte le associazioni di assistenza e beneficenza". Fuga ogni dubbio Emma Sonino, vicepresidente del Senato esponente del Partito radicale, che presenterà un emendamento alla manovra in tema di agevolazioni fiscali ed esenzioni per le attività commerciali degli enti religiosi. "Si tratta solo di fare chiarezza e pretendere un po` di trasparenza" aggiunge Bonino, che sintetizza le richieste: far pagare l`Ici a tutti gli immobili commerciali di proprietà della Chiesa, abrogare l`attuale equiparazione tributaria sancita nel Concordato - tra enti ecclesiastici (tipo Propaganda Fide oppure Opera romana pellegrinaggi) e di beneficenza infine rivedere l`aliquota dell`8 per mille come peraltro prevederebbe la legge 222 (art. 49).
IN REALTÀ gli atti della commissione parlamentare che dovrebbe supervisionare la revisione triennale del gettito - prosegue Emma Bonino sono coperti dal segreto di Stato perché la commissione è composta da esponenti della Città del Vaticano".
Riassumendo, la proposta è un dimezzamento dei finanziamenti dati alla Chiesa che a sua volta li versa alla Conferenza episcopale italiana (ente ecclesiastico). L`emendamento chiede di eliminare i privilegi fiscali di Ici e Ires (Imposta sul reddito delle società) per gli enti religiosi che possiedono immobili con finalità commerciali. Agevolazioni introdotte alla legge istitutiva che prevedeva un`esenzione riservata agli edifici utilizzati per le attività di culto. Le cose sono cambiate nel 2005 con l`introduzione della definizione "attività non esclusivamente commerciali" che per Bonino - oltre ad aprire spazio a dubbie interpretazioni - alimenterebbe anche un`ampia area di elusione. Inutile anche la sentenza della corte di Cassazione (4645 del 2004) che confermava l`interpretazione della legge in senso restrittivo (esenzione Ici adibiti solo ad attività religiose e di culto).
A QUANTO ammonta il patrimonio dispensato dal versamento? Per i Radicali non sarebbe possibile quantificare con certezza, anche se le stime (al ribasso) indicano oltre 2 mila attività ricettive e 200 mila posti letto. Poi ci sono gli enti che operano nella sanità (ospedali e cliniche legate alla Chiesa), nell`educazione (scuole private), nel turismo (alberghi e resort del mondo cattolico) e i circoli. Una grossa fetta di edifici e stabili che, non pagando l`Ici, tolgono risorse anche alle amministrazioni locali. Non a caso lo stesso sindaco di Roma Gianni Alemanno nel 2009 rispondendo ad un`interrogazione popolare, aveva calcolato come la perdita del gettito Ici fosse intorno ai 25,5 milioni di curo.
Ma la polemica sulle agevolazioni fiscali concesse alla Chiesa ha coinvolto anche il segretario dei radicali, Mario Staderini, che ha chiesto un dibattito televisivo "perché gli italiani possano farsi un`idea" precisando che nessuno vuole fare pagare l`Ici agli edifici di culto già esenti in virtù dei Patti Lateranensi, come del resto Castel Gandolfo, oltre a tutte le pertinenze delle chiese comprese le canoniche. L`intento del partito di Marco Pannella è quello di far abolire gli sgravi per le attività commerciali svolte da enti ecclesiastici, come per l`appunto quelle ricettivo-turistiche, assistenziali, ricreative, sportive e sanitarie, "equiparandoli a chi fa le stesse cose senza insegna religiosa".
Intanto crescono le adesioni alla pagina di Facebook "Vaticano pagaci tu la manovra fiscale".
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