CARCERI: Venerdì 23 maggio presso la Casa di Reclusione di Padova si terrà Giornata di Studi “La verità e la riconciliazione”

COMUNICATO STAMPA
Venerdì 23 maggio
dalle ore 9.30 alle 16.30
presso la Casa di reclusione Due Palazzi di Padova
si terrà la Giornata di Studi
“La verità e la riconciliazione”
PROGRAMMA GELLA GIORNATA DI STUDI
Mentre sempre di più è diffusa e indiscussa l’idea di una giustizia punitiva, dura, come unica risposta alle esigenze di sicurezza dei cittadini, dalla redazione della rivista “Ristretti Orizzonti” della Casa di reclusione Due Palazzi di Padova nasce la necessità di una riflessione che includa anche il diritto delle vittime di essere ricucite nelle loro lacerazioni e per gli autori di reato di una pena che possa responsabilizzare e non semplicemente chiuderli fuori dalla società per qualche anno.
La Giornata di Studi che si terrà venerdì 23 maggio al “Due Palazzi di Padova” quest’anno, riprendendo il pensiero di Nelson Mandela è dedicata a “la Verità e la Riconciliazione”.
Per l’occasione entrerà in carcere un pubblico di 650 persone dall’esterno. A confrontarsi con i detenuti della redazione di Ristretti Orizzonti, punto di riferimento italiano ed europeo per le tematiche carcerarie, ci sarà Marcello Flores, docente di Storia contemporanea all’Università di Siena e autore di un volume sull’esperienza della commissione sudafricana per la verità e la riconciliazione, la giornalista di Panorama Bianca Stancanelli autrice di un libro su 21 storie di Rom che riflette sul carico di pregiudizio e ignoranza che spesso le parole portano con sé. Racconterà la terribile difficoltà di affrontare un lutto Diego De Leo, professore di psichiatria alla Griffith University, che dopo aver perso i due figli in un incidente d’auto ha dedicato la vita a sostenere i sopravvissuti di lutti traumatici.
Ci saranno figli di vittime del terrorismo come Carlo Arnoldi che perse il padre nella strage di piazza Fontana e ora si dedica a portare nelle scuole il valore della memoria, o Giovanni Bachelet che colpì l’Italia quando al funerale del padre Vittorio disse: “Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perché, senza nulla togliere alla giustizia che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri”
Il tema, quasi inedito, della riconciliazione dei detenuti con le loro famiglie, della difficoltà del rientro a casa dopo anni di galera, verrà affrontato da Elisabetta Musi, Docente di Pedagogia sociale nel corso di Laurea Triennale in Scienze dell’educazione e dei processi formativi presso l’Università Cattolica del S. Cuore (sede di Piacenza).
Il criminologo Duccio Scatolero racconterà invece la sua esperienza di mediazione dei conflitti a partire da quartieri degradati come San Salvario a Torino. Il costituzionalista Andrea Pugiotto dell’Università di Ferrara rifletterà invece su dimensione simbolica del diritto e verità delle cose nel caso del regime di carcere duro 41-bis.
Nella seconda parte della Giornata i detenuti della redazione dialogheranno con Carlo Riccardi, criminologo e mediatore penale, e con Adolfo Ceretti, che con Ristretti Orizzonti affrontano da anni una riflessione sui possibili percorsi di presa di coscienza, di incontro con le vittime, di mediazione dei conflitti.
Il dialogo sarà aperto da Claudia Francardi e Irene Sisi, due donne unite da una tragedia. Claudia è la vedova del carabiniere Antonio Santarelli, che durante un posto di blocco è stato colpito alla testa da un ragazzo di diciannove anni ed è morto dopo più di un anno di coma. Irene è la madre del ragazzo che l’ha ucciso, Matteo Gorelli, condannato inizialmente all’ergastolo, pena ridotta in appello a venti anni. Claudia e Irene hanno deciso di fondare un'associazione perché “portando la nostra testimonianza, raccontando la nostra storia, vorremmo sostenere percorsi di riconciliazione”.
Interverrà il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri.
Informazioni pratiche
Ufficio stampa: 328 4894378 - silviagiralucci@alice.it
È gradita la conferma della vostra partecipazione.
Per l’ingresso in carcere i giornalisti devono esibire la tessera dell’ODG e un documento di identità.
L’ingresso in carcere avverrà alle 9. I lavori inizieranno alle 9.30 e termineranno entro le 16.30. È prevista una pausa pranzo con buffet preparato dai detenuti tra le 13 e le 14. L’orario migliore per intervistare i relatori è durante pausa pranzo o nel primo pomeriggio.
In carcere non è consentito l’uso di internet, né di telefoni cellulari o computer che devono essere lasciati all’esterno.
Vista la delicatezza dei temi trattati, saremmo grati ai giornalisti che desiderano fare un servizio sulla giornata di rimanere ad ascoltare gli interventi almeno nel corso della mattinata.
• Per chi arriva in treno: alle 8.15 alle 9,45 l’autobus navetta della Polizia Penitenziaria attenderà all’uscita dalla Stazione sulla destra i partecipanti al Convegno e farà varie volte il tragitto dalla Stazione al carcere. La navetta sarà disponibile anche per il ritorno in stazione alla fine della Giornata di Studi.
• Per chi arriva in auto: se venite dall’autostrada A4, uscita PADOVA OVEST, direzione CENTRO CITTÀ, primo bivio a destra (Via Due Palazzi - Stadio Euganeo), poi seguire indicazioni per CASA DI RECLUSIONE; se venite dall’autostrada A13, uscita PADOVA SUD, circonvallazione direzione VICENZA - TRENTO, bivio per STADIO EUGANEO, poi seguire indicazioni per CASA DI RECLUSIONE.
• Per chi arriva in taxi (poco più di 5 minuti dalla stazione), l’indirizzo è Casa di Reclusione Nuovo Complesso, via Due Palazzi, 35/A
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