Carceri: Cancellieri: modello custodia attenuata Icam è quello di civili abitazioni

Dalla Rassegna stampa

“La ratio ispiratrice della nuova normativa carceraria è quella di garantire una nuova tutela assicurando una crescita armoniosa e senza traumi per figli minori conviventi di donne indagate, imputate o condannate: gli istituti penitenziari a custodia attenuata di detenuti madri (Icam) hanno caratteristiche strutturali diverse rispetto a quelli classici e sono modellati piuttosto sulle caratteristiche di una casa di civile abitazione”.
Questa la risposta che il Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri ha dato a Marisa Nicchi, deputata di Sel, che oggi, nel corso del Question Time alla Camera, ha interpellato il ministro in merito alla questione delle madri carcerate a cui si rivolge la legge 62/11 che, come specificato dalla stessa Nicchi, non è ancora entrata vigore (lo sarà dal primo gennaio 2014) e che ha come scopo quello di limitare al massimo gli ingressi, negli istituti penitenziari, di bambini conviventi con madri indagate, imputate o condannate. Cancellieri ha precisato che “verrà attuato, grazie agli Icam, un regime penitenziario di tipo familiaristico comunitario incentrato sulla responsabilizzazione del ruolo genitoriale”.
Inoltre, il Ministro, ha fatto alcuni esempi di progetti di istituti penitenziari ‘modellò come “Liberi bimbi” del provveditorato del Piemonte o quello del Triveneto che sarà attivato entro luglio. L’onorevole Nicchi, da parte sua, ha ricordato che a fine 2012 erano presenti nelle carcere italiane 40 madri e 41 bambini e che la “sensibilità che abbiamo in comune con il Ministro nasce dalla priorità di non poter far vivere in carcere bambini di età compresa tra gli 0 e i 6 anni”. Inoltre, Nicchi ha espresso due perplessità a riguardo della risposta che il ministro ha sottoposto all’Aula: “un’insufficiente copertura di Icam al Sud e, al contempo, la necessità di finanziare case - famiglia protette che sono state demandate a carico degli enti locali i quali, come si sa, sono stati falcidiati nei finanziamenti”.

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