Le carceri affollate? Colpa della legge Fini-Giovanardi

Dalla Rassegna stampa

Gli effetti “collaterali” della legge antidroga Fini-Giovanardi: un detenuto su tre è entrato in cella nel 2012 per detenzione di droga, un detenuto su 4 presenti nelle carceri italiane è tossicodipendente, quasi il 76 per cento delle segnalazioni delle forze dell’ordine alle prefetture sull’uso di sostanze stupefacenti è per cannabis, mentre diminuiscono le misure alternative al carcere e le richieste di programmi terapeutici. A dare un quadro delle “conseguenze penali e dell’impatto sul sovraffollamento delle carceri” è il IV libro bianco sulla legge del 2006. Il rapporto, presentato da Forum Antidroghe, Antigone, La società della ragione, Coordinamento comunità di accoglienza con Magistratura democratica e Unione delle camere penali, è stato consegnato ieri dal deputato di Sel Daniele Farina al presidente del Consiglio Letta, “che deve assegnare al più presto la delega per le politiche antidroga” sottolinea Franco Corleone, garante per i detenuti di Firenze. “Se non tocchiamo la Fini-Giovanardi non risolviamo il problema del sistema penitenziario italiano” ribadisce Farina che ha già presentato 3 proposte di legge: depenalizzare il consumo e ridurre l’impatto penale della Fini-Giovanardi, introdurre il reato di tortura nel codice penale, istituire un garante che provveda al rispetto della Costituzione nelle carceri. Intanto, alla vigilia della Giornata mondiale contro la droga, il libro bianco fa il punto sugli effetti della legge. A fine 2012 gli ingressi totali in carcere sono stati 63.020, di questi 20.465 (pari al 32,47 per cento) per violazione dell’articolo 73 della legge, cioè per detenzione di droga. Sempre alla fine dello scorso anno, i detenuti presenti in carcere erano 65.701, quelli rinchiusi per detenzione di stupefacenti 25.269 (pari al 38,46%), contro i 14.640 del 2006 (anno di introduzione della legge antidroga). “Le carceri italiane - spiega Corleone - sono piene al 50% di persone che hanno violato l’articolo 73, cioè sono piene di tossicodipendenti” spiega Corleone. Ma uno dei fautori della legge, Carlo Giovanardi, non ci sta e replica che il “numero dei tossicodipendenti entrati in carcere è diminuito passando dai 25.541 del 2005 ai 18.225 del 2012”. Il libro bianco in effetti riporta le stesse cifre, tuttavia sottolinea che “aumentano gli ingressi in carcere per droga in rapporto al totale”: nel 2005 gli ingressi in carcere per qualsiasi reato sono stati 89.887.

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