Bce, crescita debole nel 2013 "Insoddisfatti per credito in Europa"

Dalla Rassegna stampa

L'attività economica dell'eurozona "resterà debole" anche il prossimo anno a fronte di un'inflazione sopra il 2% da qui a fine 2012 e in discesa solo dal 2013. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, durante la conferenza stampa mensile. Gli indicatori mostrano che "la crescita è stata debole nel secondo semestre di quest'anno" e questo trend "continuerà anche nel 2013". Le attuali pressioni sui prezzi dovrebbero essere "transitorie" e non mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi di stabilità dei prezzi a medio termine della Bce. Sul tema della crescita Draghi ha lasciato intuire che a dicembre la Bce potrebbe rivedere al ribasso le sue previsioni sull'economia dell'area euro. "Nelle previsioni di dicembre terremo conto degli ultimi sviluppi - ha detto - e sicuramente le prospettive sono peggiorate, questo influenzerà le previsioni di dicembre".

Lavoro, riforme e credito Le riforme strutturali - ha detto Draghi - sono fondamentali per spingere la crescita nell'eurozona, in particolare quelle relative al mercato del lavoro. Il risanamento dei conti in alcuni paesi sta portando dei frutti. Secondo Draghi i paesi in difficoltà si trovano in questa situazione a causa di politiche sbagliate nel passato. "Ora queste politiche devono essere modificate" ha detto. Draghi ha anche aggiunto che gli sforzi di risanamento intrapresi dai paesi della zona euro stanno dando i loro frutti e che il lancio delle Outright monetary transactions (Omt) da parte della Bce ha contribuito alla stabilizzazione dei mercati. Draghi ha però dovuto ammettere che i vertici della Bce non sono soddisfatti delle condizioni del credito in Europa e ha ribadito che la Banca centrale si adopererà per la trasmissione della politica monetaria. La conferenza stampa è stata anche l'occasione per annunciare il lancio delle nuove banconote della moneta unica e per annunciare che i prestiti alle famiglie nell'area euro sono rimasti invariati a settembre.

Spagna Draghi ha anche detto che la Bce è pronta a intervenire con lo scudo antispread, ribadendo che devono essere i governi a chiedere l'aiuto dell'Omt. "La palla è ai paesi" ha detto. "Non faccio commenti" su un'eventuale richiesta di aiuto dalla Spagna, perché "è tutto nelle mani del governo" spagnolo. "Le condizioni sono chiare e noi siamo pronti ad agire. L'Omt è una garanzia pienamente efficace per rimuovere possibili rischi estremi dall'eurozona e noi siamo pronti ad agire".

Grecia La Bce, ha proseguito Draghi, "saluta con favore" il risultato del voto del parlamento greco di ieri notte e sottolinea che si tratta di "un passo molto importante. E' un vero progresso - ha detto Draghi - soprattutto se lo si confronta con la situazione di qualche mese fa". Un secondo voto è previsto sabato sul progetto di bilancio e l'eurogruppo ne discuterà la settimana prossima, ma, ha sottolineato draghi, commentando la disponibilità della bce a dare più respiro alla grecia, "noi non possiamo fare finanziamento monetario".

 

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