Ancora una chance per il piano casa

Cosa potrebbe andare storto stavolta? Il piano casa riparte, ma anche adesso molto dipenderà da un approccio costruttivo delle Regioni (e in seconda battuta dei Comuni). Le nuove misure sono l'occasione per stimolare la rigenerazione qualitativa delle città ed evitare il consumo del territorio. Se mancheranno questa consapevolezza e la volontà, resterà lettera morta. Per non sbagliare ancora, basterebbe non ripetere quanto accaduto nella precedente "edizione". Le ragioni degli insuccessi sono state diverse. In primo luogo, le famiglie italiane non avevano così bisogno di ingrandire le loro villette. Probabilmente il bonus volumetrico previsto per gli interventi di demolizione e ricostruzione non è stato in grado di incentivare i costruttori, che sono stati tra gli operatori economici a risentire maggiormente l'impatto della crisi economica. Un dato di fatto sicuro è che molte Regioni e molti Comuni hanno fissato una serie di vincoli tale da rendere effettivamente "ampliabile" solo una quota molto ridotta del patrimonio edilizio esistente. Ora il nuovo piano casa si presenta diverso da quello lanciato nel 2009. Una ragione in più per non buttare al vento questa nuova chance.
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