Ambiente e fisco Legambiente e Radicali li fanno stare insieme

Ambiente e fiscalità: due termini che nell’accezione comune vengono spesso percepiti come antitetici, l’uno nemico dell’altro in una prospettiva di innovazione e di sviluppo di tipo aziendalistico. Ma non stanno esattamente così le cose. Per penetrare affondo la questione bisognerebbe, come prima cosa, sgombrare il campo da una sere di pratiche e di preconcetti che si sono sedimentati in seno ai governi e di conseguenza nel settore economico. Da questo assunto sono partiti i Radicali italiani e Legambiente che ieri, in una conferenza stampa nella Sala concerti del Comune di Catanzaro, hanno presentato la Campagna nazionale #MenoInquinoMenoPago, e in anteprima nazionale la proposta di iniziativa popolare.
Scopo della proposta è quello di correggere alcune distorsioni presenti nel nostro Paese per quanto concerne la materia ambientale, eliminando sussidi e sconti fiscali alle fonti fossili e introducendo regole di tutela e una tassazione trasparente su tutto il territorio nazionale per cave, acque minerali, concessioni balneari , consumo di suoli. Una vera e propria riconversione della fiscalità in senso ecologico, della quale beneficerebbero tutte le persone comuni che oggi pagano al posto di chi usufruisce di sconti e rendite a spese dell’ambiente, ma anche le aziende disposte a investire in innovazione ecologica. A loro, infatti, verrebbero destinate minori tasse sui redditi, minori oneri in bolletta e fondi per investimenti per un totale di 10 miliardi all’anno recuperati con la proposta.
Alla conferenza stampa, promossa dal consigliere comunale Antonio Giglio capogruppo Psi-Pse al Comune di Catanzaro, erano presenti: Valerio Federico, tesoriere nazionale dei Radicali Italiani, Andrea Dominijanni, vice presidente Legambiente Calabria, Michele Governatori, dirigente nazionale Radicali Italiani e Giuseppe Candido, segretario dell’associazione di volontariato culturale Non Mollare.
© 2014 il quotidiano della calabria. Tutti i diritti riservati
SU