In 188 dietro le sbarre aderiscono al digiuno «contro il silenzio»

Da fuori a dentro al carcere: anche dietro le sbarre scatta il digiuno di protesta, nella speranza che possa davvero cominciare a cambiare qualcosa: sono 188 i detenuti del carcere di Ferrara che hanno aderito all'iniziativa di Marco Pannella con uno o più giorni di sciopero della fame.
Secondo Mario Zamorani dei Radicali di Ferrara, dopo il digiuno già annunciato in città da parte di decine fra parenti di detenuti, esponenti della Camera penale e di Radicali, «questa azione di tanti detenuti rompe un silenzio che dura da troppo tempo». Zamorani allude ai quasi due mesi di digiuno e al quarto giorno di sciopero della sete di Pannella, ricordando la situazione nelle carceri italiane e nella città emiliana. Una battaglia alla quale adesso si affiancano in prima persona i diretti interessati, con un simbolico digiuno a staffetta per sollecitare l'attenzione, il dibattito e poi un intervento concreto, per migliorare le condizioni insostenibili cui sono costretti i detenuti nelle case circondariali e negli istituti di pena italiani, afflitti dal sovraffollamento, spesso in strutture fortemente degradate. «È necessario che tutti, anche a Ferrara, sappiano della vostra difficile e generosa azione», è l'auspicio di Zamorani.
© 2011 L'Unità. Tutti i diritti riservati
SU