Carceri: ennesima morte a Sulmona. Bernardini rivolge un appello al Governo e al Parlamento: intervenire subito per spegnere l’incendio di disperazione e di morte

Carcere, suicidio

Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati 

 
Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi.
Giulio Petrilli (responsabile prov. Pd dipartimento diritti e garanzie) con il quale più volte ho visitato il carcere di Sulmona ha dato la notizia di un altro morto (suicidio? Overdose?), un ragazzo trentunenne di nome Raffaele Panariello.
Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria. Il disegno di legge Alfano – così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera – non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando. Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la “valutazione” arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi…  

 

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