L. stabilità. Massari: Renzi non sa ciò che dice e non fa quel che deve. Poteva cambiare le regole, non lo ha fatto

Renzi Matteo

Dichiarazione di Alessandro Massari, della Direzione nazionale di Radicali Italiani:

"Renzi afferma che la legge di stabilità 'È legge di fiducia', non entro oggi nel merito dei provvedimenti annunciati che commenterò dopo aver letto il testo, ma sono rimasto colpito dalla sua confusione e ignoranza delle regole. Se il presidente del Consiglio dei ministri crede di essere un premier, di governare il Regno Unito, avrebbe ragione perché quel sistema prevede che il Cancelliere dello Scacchiere presenti la propria proposta e il Parlamento la verifichi. votandola o respingendola, senza emendarla. E se non la vota, il Governo non ha più i mezzi per governare, una sorta di 'voto di fiducia'".

"Se invece pensa di essere il Presidente degli Stati Uniti d’America, dovrebbe sapere che anche lì il Presidente presenta al Parlamento la propria proposta, che poi la vota oppure la boccia. E anche in questo secondo caso se il Parlamento non approva la sua manovra, Il Presidente non può più governare. Obama ha avuto parecchi problemi di questo genere, più volte".

"In Italia, con l’invenzione della legge finanziaria nel 1978, palesemente incostituzionale perché in violazione del vecchio articolo 81, il Governo predisponeva la manovra finanziaria, poi il Parlamento, con gli emendamenti, approvava spese di tutti i tipi e siamo ridotti al collasso per la scelta di quelle regole irresponsabili. Era detta 'assalto alla diligenza'".

"Dopo la sottoscrizione del trattato di Maastricht, la musica è cambiata. Il ministro dell’Economia e Finanze è divenuto un super ministro poiché ha dovuto garantire i saldi di bilancio, tagliando o tassando, ma senza mai curarsi di fare spese produttive, magari anche in debito, oppure tagliare le spese correnti, spesso inutili e clientelari".

"Il sistema si è adattato al mutato contesto sovranazionale, forzando e violando la Costituzione, leggi e regolamenti parlamentari, ricorrendo alla foglia di fico del maxiemendamento composto di un unico articolo e contenente migliaia di commi".

"Renzi è reduce da una dura battaglia, fatta anche di colpi bassi, per far approvare una riforma della Costituzione. Anche in questo caso no entro nel merito. Mi domando però perché Renzi dica oggi cose che suonano vagamente ricattatorie?".

"Poteva adottare un modello di manovra finanziaria sul modello anglosassone. Ha perso l’occasione per realizzato l’unica riforma veramente necessaria, che rende ha reso i Paesi anglosassoni modelli di democrazia. Perché non ha imputato al Governo il potere di presentare la manovra finanziaria e al Parlamento, nato per controllare tasse e spese del Re, il potere di approvarla o bocciarla, senza vie di mezzo? Senza compromessi, scambi, ambiguità e danni che derivano dal nostro sistema utile a fare spesa inutile e penalizzare quella necessaria?".

"Sino a quando non adotteremo poche semplici, chiare regole in tema di spesa, l’Italia potrà fregiarsi del titolo di Repubblica, ma non sarà mai uno Stato di diritto".

 

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