Congresso Acri. Federico e Massari: Fondazioni bancarie indipendenti dal potere politico? Non si prenda in giro il Paese

Dichiarazione di Valerio Federico e Alessandro Massari, rispettivamente tesoriere e membro della Direzione di Radicali Italiani:
"Nelle conclusioni del loro Congresso, le fondazioni bancarie chiedono di pagare meno tasse e si impegnano a 'seguitare ad operare secondo canoni di trasparenza, indipendenza, responsabilità e terzietà soprattutto rispetto ai poteri politici, economici e di ogni altra natura'. Se non fosse vero sarebbe da non crederci: una parte consistente delle nomine ai vertici delle fondazioni bancarie è politica, lo statuto delle fondazioni è approvato dal ministero dell’Economia, le fondazioni bancarie hanno il 20 per cento di Cassa Depositi e Prestiti – nessun altro soggetto formalmente privato ha potuto acquisire quote di CdP - e ne nominano il presidente, CdP ha dato dividendi per 1,3 miliardi alle fondazioni in 10 anni. Le fondazioni guidate da uomini di partito hanno distribuito soldi per oltre l’80 per cento senza bandi pubblici. E si tratterebbe di fondazioni terze rispetto ai poteri politici? Non scherziamo!".
"Le beffe dell’Acri continuano quando il documento finale del Congresso afferma la necessità di 'avviare il processo di diversificazione patrimoniale, attraverso una progressiva dismissione delle partecipazioni bancarie, secondo criteri che salvaguardino la tutela del patrimonio e diano sostegno all’economia locale'. La dismissione delle partecipazioni bancarie doveva essere attuata nell’ultimo ventennio, come hanno sempre chiesto non solo i Radicali ma anche Bankitalia, l’Europa e il Fmi. Benarrivata Acri! Nel frattempo dal 2007 al 2013, ostinandosi a mantenere il controllo delle banche, le fondazioni hanno perso 37 miliardi di patrimonio in valore reale e dimezzato le erogazioni sul territorio, oltre ad aver regalato al Paese gli scandali Mps e Carige. Di che salvaguardia di patrimonio e sostegno all’economia locale si parla, dunque? Le fondazioni bancarie sono soggetti di fatto pubblici e iper-politicizzati che hanno fallito sia nella conservazione del patrimonio che nel sostegno al territorio e nella gestione delle banche. Fuori dunque la politica dalle fondazioni bancarie e dalle banche!
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