Garante detenuti Abruzzo. Lettera di Maurizio Acerbo e Vincenzo di Nanna a presidente Consiglio regionale e consiglieri

Signor Presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo,
Signori Consiglieri,
Formuliamo la presente per tornare a sollecitare, così come già avvenuto nel corso di una conferenza stampa tenuta il 9 aprile 2015 a Pescara, la concreta attuazione dell’art. 6 della legge regionale del 23 agosto 2011 n. 35 che, com’è noto, ha istituito l’”Ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale” e, per sottolineare l’urgenza, ricordiamo che il militante radicale Ariberto Grifoni è in sciopero dalla fame da ormai 13 giorni.
Giova a tal fine ricordare che il Legislatore Regionale, allo scopo di evitare ogni possibile ritardo, ha espressamente previsto (art. 6 comma 5) che il garante debba esser eletto dal Consiglio regionale, con la maggioranza dei due terzi dei voti favorevoli, nei novanta giorni successivi al suo insediamento, termine purtroppo violato.
Non comprendiamo dunque le ragioni del così rilevante ritardo accumulato, persino per l’espletamento di quell’attività amministrativa meramente esecutiva della Legge vigente, quale deve considerarsi la pubblicazione del bando, atto non solo “dovuto” ma giuridicamente obbligatorio.
E allora e sempre che il Consiglio Regionale non intenda deliberare l’abrogazione di una così importante e necessaria Legge, torniamo a chiedere che si proceda alla pubblicazione del bando e quindi all’elezione dell’Ufficio del “Garante delle persone sottoposte a misure restrittive dalla libertà personale”.
È inoltre utile ricordare che la denunziata violazione di legge (cit. comma 5) derivante dal superamento del termine di 90 giorni, pone altresì a rischio la possibilità di dare concreta attuazione al protocollo d’intesa tra Ministero della Giustizia, Regine Abruzzo, ANCI Abruzzo e Tribunale di Sorveglianza di L’Aquila, sottoscritto il 16 ottobre 2014 a Roma dal Ministro della Giustizia, il Presidente della Regione Abruzzo, il Presidente dell’ANCI Abruzzo e il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di L’Aquila, per favorire il recupero e il reinserimento sociale di carcerati con problemi correlati alla tossicodipendenza, gli inserimenti per il lavoro all’esterno e il sostegno alle misure alternative alla detenzione carceraria.
In effetti, l’importante progetto, presentato con grande enfasi alla stampa da parte del Presidente della Regione, ben difficilmente potrà attuarsi posto che l’art. 4 del protocollo, “rubricato” strumenti operativi, prevede l’istituzione di un tavolo tecnico tra Regione Abruzzo, Provveditorato Regionale, Tribunale di Sorveglianza, per la definizione delle procedure operative da realizzarsi con la partecipazione del “Garante delle persone sottoposte a misure restrittive”, oltre a quella di “altri soggetti istituzionali ed associativi” che “potranno esser invitati”.
La denunziata violazione di Legge rischia dunque di generare un vero e proprio corto circuito istituzionale, tanto più che, nell’attesa dell’attuazione del citato protocollo, il Tribunale di Sorveglianza ha opportunamente e doverosamente rinviato le udienze per tutti quei condannati privi di attività di lavoro che hanno chiesto di poter aderire al programma di reinserimento previsto nel protocollo.
Confidiamo che si proceda in tempi brevissimi alla pubblicazione del bando e che i gruppi consiliari, sulla base di un'analisi obiettiva dei "curricula vitae", esprimano una scelta condivisa per una figura che possa con la massima autorevolezza e competenza occuparsi della condizione carceraria in Abruzzo.
Certi della vostra sensibilità e determinazione, attendiamo positivi riscontri.
Teramo – Pescara, lì 22 maggio 2015
Maurizio Acerbo Vincenzo di Nanna
Rifondazione Comunista Amnistia Giustizia Libertà
LA NOTIZIA PUBBLICATA DALL'ANSA
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