Cannabis terapeutica: Perduca, Governo riveda decisione chiusura Centro di Rovigo, nel giro di un anno diverrà sostenibile

Cannabis

Dichiarazione di Marco Perduca, Rappresentante all'Onu del Partito Radicale e membro della giunta dell'Associazione Luca Coscioni:

Per applicare pienamente lo spirito, oltre che la lettera, delle previsioni della spending review, occorre Il governo congeli la decisione di chiudere il Centro di Ricerca per le Colture Industriali di Rovigo in attesa della pubblicazione del documento del gruppo di lavoro inter-ministeriale sui farmaci cannabinoidi. Dal 2007 infatti In Italia esiste una legge che consente la prescrizione di prodotti sostituitivi di terapie derivanti dalla cannabis, si tratta di una legge quasi del tutto sconosciuta e, se possibile, osteggiata ma che invece, se pienamente applicata, consentirebbe la creazione di una domanda legale di sostanze tali per cui si consentirebbe la creazione di un significativo settore di mercato che garantirebbe vita e profitti a tutti i soggetti coinvolti e tra questi il Centro di Rovigo. Per non parlare del rispetto del diritto alla salute di decine di migliaia di persone.

Gli esperti del Ministero della salute e della Difesa hanno fissato in 80 piantine, selezionate per l'appunto dai ricercatori di Rovigo, la quantità per far partire il progetto pilota di produzione della cannabis terapeutica "made in Italy", una decisione tanto importante quanto insufficiente a far fronte alle richieste nazionali - la sola Rita Bernardini, segretaria di Radiali Italiani ne ha piantate 50 come disobbedienza civile, anche per gli aspetti terapeutici. Se dovessimo chiudere oggi un istituto che domani, in virtù delle competenze costruite in anni di ricerca, potrebbe tornar molto utile a consolidare la produzione di cannabis medica made in Italy, equivarrebbe a tagliare un investimento, non una spesa. Renzi ci ripensi.

© 2015 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati



SEGUICI
SU
FACEBOOK

Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.