Sanità, Radicali - Coscioni: nostra vittoria fine dei commissari-presidenti

Associazione Luca Coscioni, logo

Dichiarazione congiunta di Filomena Gallo e Marcello Crivellini, rispettivamente Segretario e Membro di Direzione dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, soggetto costituente del Partito Radicale:

"La previsione, contenuta nella legge di stabilità 2015 e prevista nel Patto per la salute,  per cui la nomina a Commissario ad acta nelle Regioni 'in rosso' sia incompatibile con l’affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la Regione soggetta a commissariamento è una vittoria dell'Associazione Luca Coscioni e dei radicali".

"Finalmente finisce la farsa dei commissari-presidenti di regione, in atto dal 2004".

"Solo i radicali e l’Associazione Coscioni fin dall’inizio e costantemente avevano chiesto l’abolizione dell’assurdità per cui venivano chiamati a risanare i guasti di gestioni sconsiderate proprio i maggiori responsabili o complici".

"Alla fine del 2007, grazie alla presenza nel governo di Emma Bonino, eravamo riusciti ad ottenerlo, ma già nell’estate del 2008 le lobby partitocratiche avevano rimesso tutto come prima, assicurandosi di nuovo, tramite i Presidenti-Commissari, il controllo della gestione dei deficit sanitari (dal produttore al consumatore!)".

"In tal modo poteva continuare l’uso sconsiderato di ingenti risorse economiche per il mantenimento del consenso elettorale, invece che per la tutela della salute dei cittadini".

"Ora il comma 568 recupera la proposta radicale, anche se la rende valida per il futuro ma non per i commissari-presidenti in carica".

"Nonostante ci siano voluti oltre dieci anni e decine di miliardi di euro buttati per ottenere una riforma in linea con i principi di trasparenza e legalità, è comunque un successo che speriamo si estenda anche ad un altro scandalo sanitario sotto gli occhi di tutti da decenni: i meccanismi di nomina dei direttori generali di Asl e di aziende ospedaliere, che vengono scelti solo in base alla fedeltà ai partiti di maggioranza regionali (senza differenze significative tra centrodestra e centrosinistra)".

"Anche in questo caso i radicali da oltre un decennio propongono che le scelte dei direttori generali siano al di fuori dalle spartizioni partitiche ed effettuate invece per competenza dalle maggiori società nazionali di selezione del personale dirigente".

"Quanti anni, quanti miliardi di sprechi, quante migliaia di lottizzazioni e di appalti dovranno passare prima che sia adottata anche questa proposta radicale a tutela dei contribuenti e della salute?"

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