Il Governatore Visco torna a chiedere la separazione tra fondazioni e banche, fonte di sprechi e corruttele: Radicali italiani prosegue con la campagna #Sbanchiamoli! Fuori i partiti dalle banche

Dichiarazione di Alessandro Massari, Direzione nazionale Radicali Italiani
Radicali italiani prosegue nella iniziativa politica che mira a separare la politica da banche e fondazioni. La bontà della proposta radicale riecheggia nelle parole di Visco, pronunciate nell’annuale relazione della banca d’Italia.
Il governatore è tornato a denunciare le distorsioni del sistema creditizio, chiedendo nuovamente la separazione tra banche e fondazioni bancarie.
Egli ha denunciato il periodo più difficile della nostra economia dal dopoguerra a causa de “il difficile accesso di molte imprese al credito bancario ” perché il paese rimane bancocentrico, arretrato, feudale: “In Italia, più che in altri paesi, le banche svolgono un ruolo centrale nel finanziamento dell’economia (…) Il credito costituisce quasi due terzi dei debiti finanziari delle imprese”.
A soffrirne maggiormente non sono i capitalisti assistiti, gli amici degli amici, ma gli imprenditori sani, i titolari delle PMI, le imprese che hanno in portafoglio clienti che nonriescono a fornire, fallendo, perdendo posti di lavoro, perché: “Le restrizioni all’offerta di credito colpiscono in misura maggiore le imprese piccole e medie, generalmente più rischiose e ora particolarmente indebolite dalla recessione. In questo quadro, preoccupa la difficoltà nel reperire finanziamenti da parte di aziende dotate di favorevoli opportunità di crescita ma prive di accesso diretto al mercato dei capitali”.
Visco affronta apertamente il problema tornando a chiedere una soluzione strutturale, la separazione tra banche e fondazionicome misura necessaria per il rilancio dell’economia: “bisogna operare, come ho più volte indicato, per rafforzare la separazione tra fondazione e banca, non consentendo il passaggio dai vertici dell’una agli organi dell’altra ed estendendo il divieto di controllo ai casi in cui esso è esercitato di fatto, anche congiuntamente con altri azionisti”.
Le banche stanno fallendo a causa del legame perverso con le fondazioni che le controllano, “Dal 2009, 10 intermediari sono stati posti direttamente in liquidazione, 55 in amministrazione straordinaria”.
Visco ha poi affrontato il nodo della modalità di gestione delle banche, guidate da persone nominate dalle fondazioni: "la nostra azione diverrebbe ancora più incisiva con l'attribuzione alla Banca d'Italia del potere di rimuovere - quando necessario e sulla base di fondate evidenze - gli amministratori di una banca dal loro incarico".
Quasi un quintodelle verifiche effettuate sulle banche ha fatto emergere “gravi carenze nei profili digovernance. In 45 di questi sono emerse irregolarità di possibile rilievo penale che sono state tempestivamente portate a conoscenza dell’autorità giudiziaria”.
#Sbanchiamoli! Il declino dello Stato costituzionale di diritto è evidente in ogni ambito, è ovunque, e chiunque può rendersene conto. Compito della politica è quello di tentare l’impresa della sua difesa. I vuoti di potere si riempiono e la latitanza della politica spalanca le porte alla supplenza della magistratura, che non dovrebbe avere l'onere di proporre una nuova visione politica o un diverso patto sociale.
Come sempre, nessuna forza politica si occupa delle riforme strutturali necessarie al Paese, tranne i radicali.
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