Debito pubblico enti locali, Beltrandi e Massari: Bene il Governo nel richiedere il bilancio consolidato. Si potrà conoscere e affrontare la reale gravità del debito pubblico complessivo

Dichiarazione di Marco Beltrandi, deputato Radicale, e Alessandro Massari, Direzione nazionale di Radicali Italiani:
Conoscere per deliberare, ammoniva Einaudi. E aveva ragione. La conoscenza completa dei dati è fondamentale per dare soluzione ai problemi. Il Governo ha intrapreso questa strada di trasparenza chiedendo a comuni, provincie e regioni, di far conoscere il loro bilancio complessivo, comprese le società private di cui sono proprietari, come si usa normalmente nel mondo reale in cui i beni e i servizi hanno un costo che deve essere pagato.
In pratica, sino a pochi giorni fa, se un ente pubblico possedeva una società avente la forma privata, come una srl o una spa, nonostante fosse in “proprietà del pubblico” non doveva dare conto a nessuno dell’andamento economico finanziario della gestione. Se la società accumulava debiti, la soluzione era semplice: chiedeva soldi all’assessore competente per ripianarli, che non li doveva metteva nel bilancio dell’ente, finendo tutto nell’indistinto calderone del debito pubblico.
Senza l’obbligo del bilancio consolidato, nulla sapevano gli elettori contribuenti del reale costo dei servizi loro offerti, tutto era sconosciuto alla Corte dei Conti, alla Ragioneria generale dello Stato, alla Commissione europea, ed in questo modo si è accumulato un ulteriore debito pubblico di 45 miliardi di euro. Più di una manovra finanziaria, un ammontare pari alle risorse necessarie per sanare la condizione deglii esodati e per impedire l’aumento dell’iva che rischia di far ulteriormente ridurre la crescita del Paese
Da pochi giorni tutto ciò non è più possibile. Noi radicali, sin dalla scorsa legislatura, proponiamo tenacemente questa soluzione, con atti parlamentari e con specifiche proposta di legge, perché siamo convinti che non è nascondendo la polvere sotto il tappeto che si risolvono i problemi del paese.
Regole ben scritte e premio degli amministratori virtuosi sono la base solida da cui ripartire se si vuole salvare l’Italia. Su questi temi, a breve, avanzeremo ulteriori proposte.
Un governo che ha il coraggio di dire la verità, di conoscere e far conoscere, è un buon governo, anche se purtroppo questo avviene per lo più solo sulle materie economiche in senso stretto.
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