“Interrompere la flagranza di reato contro i diritti umani e la Costituzione”
“Amnistia per la Repubblica”
Potenza
Ore 10.45
Fuori all’ingresso della Casa Circondariale di Via Appia
Conferenza stampa
Di
Rita Bernardini
Deputata radicale(membro della Commissione Giustizia)
Maurizio Bolognetti
Direzione nazionale Radicali Italiani e Segretario Radicali Lucani
Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Segretario di Radicali Lucani
Potenza – Domani, domenica 19 agosto, alle ore 10.45, terremo una conferenza stampa per fare il punto sull’iniziativa radicale finalizzata ad ottenere un provvedimento di Amnistia, che come ha più volte ripetuto Marco Pannella nell’Italia che da oltre trent’anni viola impunemente la Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e il dettato costituzionale è di per sé, una irrinunciabile riforma strutturale utile a ripristinare il rispetto dello Stato di diritto, del diritto e dei diritti umani. Nel corso dell’incontro verrà illustrato il contenuto della lettera/appello rivolta al Presidente della Repubblica da 130 costituzionalisti e penalisti, che in Basilicata è stato sottoscritto con Delibere dalla Giunta regionale di Basilicata, dal Consiglio provinciale di Potenza, dalle Giunte comunali di Tito, Latronico e Pignola. Nella lettera, promossa dal Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, si chiede al Presidente della Repubblica, in qualità di garante della legalità costituzionale, di inviare un messaggio alle Camere “affinché il Parlamento eserciti finalmente le proprie prerogative per dare una contestuale risposta, concreta e non più dilazionabile, sia alla crisi della giustizia italiana, che al suo più drammatico punto di ricaduta: le carceri”. I firmatari dell’appello hanno scritto che occorre “trasformare la crisi della giustizia e delle carceri in una opportunità di cambiamento strutturale” e che affrontare la questione giustizia-carceri “è, per il Parlamento, un vero e proprio obbligo costituzionale”.
Appuntamento a domani, dunque, per ribadire le ragioni che ci hanno visto marciare ancora una volta il 25 aprile di quest’anno per l’Amnistia, la Giustizia, la libertà e la legalità. Occorre liberare questo paese dalla catene rappresentate dall’assenza di Stato di diritto e legalità in una situazione in cui la nostra democrazia è sempre più “Democrazia reale”, così come un tempo si parlava di “socialismo reale”.
Gioverà ricordare quanto un anno fa ebbero a scrivere i direttori penitenziari del Si.Di.PE: “Siamo stati, in verità, ricacciati negli angoli più bui di uno Stato che non sembra in grado di mantenere fede agli impegni ed alle promesse solenni celebrate nelle sue leggi”.
Voglio ricordare innanzitutto a me stesso, in questo torrido agosto, quanto ebbero a scrivere i Vescovi lucani e Monsignor Superbo in occasione della “II Marcia per La Giustizia, l’Amnistia e la Libertà”: “Nella sua quotidiana missione di testimonianza del Vangelo la Chiesa sente che l’impegno per l’amnistia, la giustizia, la libertà rappresenta un fatto che va nella direzione di una possibile e necessaria riconciliazione”.
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