Tariffe, Staderini: aumentano dove manca concorrenza

Aumento tariffe

Lo Stato esca da aziende partecipate e diventi un regolatore forte.

I dati forniti dalla CGIA di Mestre parlano chiaro: le tariffe che, al netto dell’incidenza delle materie prime, sono cresciute maggiormente negli ultimi 10 anni sono quelle relative a gas, energia, rifiuti, poste, ferrovie, ovvero i settori in cui le aziende dominanti o monopoliste sono in mano allo Stato.

Nelle telecomunicazioni, al contrario, gli effetti positivi delle liberalizzazioni hanno consentito una forte riduzione dei prezzi .

Il conflitto di interessi di uno Stato che dovrebbe regolare settori in cui però è anche il principale imprenditore, limita la concorrenza e fa pagare ai consumatori il costo dell’inefficienza.

Nell’energia, peraltro, gli oneri impropri che gonfiano le bollette nascondo una politica industriale che favorisce alcune industrie a discapito di altre.

Far uscire lo Stato dalla proprietà dell’Eni come dell’Enel o di Poste non serve solo per fare cassa ma soprattutto per rendere possibile i benefici della concorrenza ed eliminare la corruzione legata ai poteri di nomina in mano ai partiti.

Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali italiani.

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