"Comanda l'Agcom o la Rai?" Presidio Radicale per la legalità

Si è tenuto questa mattina a Napoli un presidio radicale per la legalità dinanzi alla sede dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
In occasione del primo giorno di insediamento del nuovo Consiglio dell'Autorità, i militanti di Radicali Italiani e dell’Associazione "Per la grande Napoli" hanno manifestato per chiedere il rispetto delle sue stesse delibere e delle decisioni dei giudici amministrativi.
"Agcom rispetta la tua legalità!", "comanda la Rai o l'Agcom?", "Giustizia e carcere: vietato parlarne", " - Sentenza Tar Lazio n. 8064: riparazione per gli italiani!", alcuni degli slogan scritti sui cartelli e scanditi dai manifestanti.
Il 20 luglio 2011 l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con la delibera n° 222/11/CSP, aveva accertato l’inosservanza da parte della Rai dei suoi obblighi di servizio pubblico su di un tema – quello della giustizia e delle condizioni carcerarie- considerato di oggettiva attualità e di “rilevante interesse politico e sociale” e aveva ordinato di “incrementare nei telegiornali e nei programmi di approfondimento l'informazione relativa alle iniziative intraprese dai Radicali e dal loro leader Marco Pannella” sul tema della giustizia e del carcere. Quel provvedimento del 20 luglio 2011 è rimasto ad oggi carta straccia, come ha riconosciuto la stessa Autorità in tre successivi richiami alla RAI, richiamata a darvi ottemperanza e a trattare il tema nei programmi di approfondimento che “per congrua durata e orario di programmazione, risultano maggiormente idonei a concorrere adeguatamente alla formazione di un'opinione pubblica consapevole”. La risposta della Rai è stata: non una puntata di Ballarò, non un approfondimento di “Che tempo che fa”, non uno speciale in prima serata di Porta a Porta
"Esattamente ad un anno di distanza da quella delibera, la Rai non ha dato seguito alla decisione dell'Agcom non avendo in questi dodici mesi dedicato spazio a questi temi né nei telegiornali né in programmi di approfondimento di grande ascolto" ha ricordato il senatore radicale Marco Perduca, presente al presidio. ''Chiediamo ai nuovi componenti dell'Autorità - ha aggiunto il senatore - una discontinuità radicale con i loro predecessori: le loro delibere vanno fatte rispettare".
Ancora inattuata anche la sentenza dell'ottobre 2011 con cui il Tar Lazio ha dato ragione ai Radicali annullando la delibera con cui l'Agcom aveva archiviato l'esposto in cui si denunciava l'impossibilità per gli italiani di conoscere le posizioni e le iniziative radicali per un lungo periodo di tempo.
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