Carceri: Bernardini al Guardasigilli, basta tortura, basta divisioni. Sì ad amnistia e indulto per rientrare subito nella legalità

Detenuto in carcere

Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale in Commissione Giustizia

Ha ragione Attilio Russo (segretario Provinciale del Sappe di Avellino) quando afferma che i detenuti con un fine pena breve e che hanno avuto -nonostante tutto!-  un buon comportamento in carcere, non devono essere rinchiusi in un istituto magari dotato di tutti i confort, ma beneficiare di misure alternative alla detenzione.

Il Ministero della Giustizia anziché promuovere un provvedimento di amnistia e di indulto che consenta di far rientrare immediatamente nella legalità tutte le carceri italiane e una giustizia ridotta allo stremo, si adopera per dividere detenuti e operatori nelle carceri in due categorie: quelli - pochissimi e fortunati - che possono vivere la detenzione o il lavoro negli istituti secondo quanto stabilito dalla Costituzione  e dall’ordinamento penitenziario e quelli - tantissimi e reietti - che continuano ad essere sottoposti a trattamenti disumani e degradanti, fuori da ogni legalità.

Domani, in occasione della giornata mondiale contro la tortura, noi radicali saremo a Roma a Piazza del Pantheon, alle ore 19.00, per
ricordare con una rappresentazione  i caduti suicidi di questo 2012 negli istituti penitenziari italiani. E fra loro, non lo dimentichiamo, ci sono anche appartenenti alla polizia penitenziaria.

  


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