Carcere: l’addio di Franco Ionta, l’arrivo di Giuseppe Tamburino. Commento di Rita Bernardini

Carcere

Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata Radicale: 

Di una cosa voglio dare atto a Franco Ionta che pure ho sommerso di centinaia di interrogazioni sull’illegale condizione delle carceri italiane. Egli (e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria da lui guidato)  ha sempre agevolato in ogni modo le visite di sindacato ispettivo in qualsiasi istituto penitenziario italiano.

Ricordo non solo le iniziative di visite ispettive di massa di parlamentari dei Ferragosto in carcere, ma anche l’intervento diretto in alcune situazioni, così come l’autorizzazione senza limitazioni che concesse alle telecamere di radioradicale.it di riprendere le condizioni di massimo degrado delle celle detentive di alcuni istituti, filmati poi trasmessi da TV nazionali e regionali. 

Quanto al magistrato Giuseppe Tamburino subentrato a Ionta al DAP, voglio solo augurarmi che da Capo del Dipartimento non frapponga lo stesso muro di gomma di quello che ho dovuto registrare quando gli ho segnalato la totale situazione di illegalità della sezione nuovi giunti del carcere di Regina Coeli descritta con precisione in un’interrogazione parlamentare indirizzata al guardasigilli. Da Presidente del Tribunale di sorveglianza di Roma avrebbe dovuto intervenire immediatamente e, invece, sono passati mesi senza il ben che minimo cenno di riscontro.

Eppure, secondo L’art. 5 del  D.P.R . n. 230 del 30 giugno 2000 “Il magistrato di sorveglianza, nell'esercizio delle sue funzioni di vigilanza, assume, a mezzo di visite e di colloqui e, quando occorre, di visione di documenti, dirette informazioni sullo svolgimento dei vari servizi dell'istituto e sul trattamento dei detenuti e degli internati. Perché non è intervenuto? Avrebbe potuto e dovuto ordinare al Ministero della Giustizia di rimuovere la situazione di vera e propria tortura di detenuti ristretti in meno di due metri quadrati per 23 ore e 40 minuti al giorno, solo per citare le violenze più evidenti.

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