Carceri, Bernardini: “La direzione è giusta, ma amnistia è strada obbligata per la riforma della giustizia e delle carceri”

Carcere detenuti dietro le sbarre

Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale in Commissione Giustizia

  

“È sicuramente apprezzabile la scelta del Ministro Severino di intervenire con lo strumento del decreto legge in materia di giustizia, visto e considerato che in Italia, oltre a quella economica, c’è anche un’altra emergenza che mette quotidianamente in pericolo i diritti costituzionalmente garantiti ed è proprio quella del carcere. Anche il merito dei provvedimenti approvati oggi dal Consiglio dei Ministri – a partire dalla previsione di una Carta dei Diritti e dei Doveri dei detenuti - vanno tutti nella giusta direzione, non a caso molte di queste proposte sono state avanzate da tempo in questa legislatura dai deputati radicali con disegni di legge e mozioni. Temo però che queste misure, pur apprezzabili in linea di massima, siano ancora troppo timide. La riforma dell’istituto della detenzione domiciliare e l’introduzione della messa alla prova, ad esempio, vanno benissimo, però poi pare che la prima verrà applicata solo ad una ristretta tipologia di reati, e con limiti di pena assai contenuti, e che la seconda si riferirà solo a reati con pene edittali minime, il che rischia di vanificare in concreto i buoni propositi che la riforma intende perseguire.  Anche il divieto, in linea teorica apprezzabile, di condurre in carcere le persone arrestate, e la possibilità di trattenerle nelle camere di sicurezza delle caserme e dei commissariati in attesa del giudizio per direttissima, rischia di prestarsi ad abusi e cattive applicazioni se non si estende immediatamente il potere di sindacato ispettivo anche in quei luoghi, oltre che nelle carceri, da parte dei parlamentari.

Ciò ricordato, occorre ribadire che per la riuscita di una riforma strutturale della giustizia e del carcere, tutte queste misure risulteranno comunque inadeguate se non saranno accompagnate da provvedimenti di amnistia e di indulto, i quali avrebbero il pregio di riattivare immediatamente i meccanismi giudiziari ormai prossimi al collasso, evitando una dissennata lotta contro la prescrizione incombente, consentendo così al nostro Stato di rientrare nella legalità e di ricondurre il sistema carcerario a forme più umane, il che riuscirebbe a dare l’avvio a tutte quelle riforme strutturali e funzionali della giustizia capaci di impedire il rapido ritorno alla situazione attuale. Sappiamo bene, come ricordava oggi il Ministro Severino in conferenza stampa, che i provvedimenti di amnistia e indulto sono di competenza del Parlamento, però sarebbe importante se anche su questo il Governo trovasse il coraggio di assumere una sua iniziativa, piuttosto che rimanere neutrale”.

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