Liberalizzazioni: una delle parole chiave della crisi e del possibile nuovo Governo

Liberalizzazioni, parlamento

Dichiarazione dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca

La parola “liberalizzazioni” e’ una delle parole chiavi di questi giorni di consultazioni in vista del possibile nuovo Governo. Le liberalizzazioni che ci sollecita da tempo l’Unione Europea, le liberalizzazioni che stanno nelle raccomandazioni e nei pareri dell’Antitrust, le liberalizzazioni che fino ad oggi il Paese non ha voluto fare. Le liberalizzazioni su cui come Radicali abbiamo fatto troppo spesso la parte del grillo parlante: che dice cio’ che va detto, ma che le orecchie dell’interlocutore non vuol ascoltare.

E per spiegarsi con un paio di esempi basti guardare ai provvedimenti incardinati, e in alcuni casi votati, in questo Parlamento con la quasi unanimita’ dei gruppi e che riguardano dalla professione forense facendo arretrare l’Italia in epoca prefascista, alle farmacie cercando di svuotare le riforme della scorsa legislatura, dai libri stabilendo per legge prezzi e sconti fino all’istituzione di nuovi ordini decidendone la nascita di una ventina in materia sanitaria e infermieristica.

Come radicali abbiamo sempre cercato di fare la nostra parte riuscendo in alcuni casi a fermare o rallentare l’iter di alcuni di questi provvedimenti o in altri casi a denunciarne l’assurdita’ in perfetta solitudine. Abbiamo rilanciato le liberalizzazioni in ogni manovra economica, anche cercando soluzioni semplici a problemi apparentemente complessi come l’accesso alla professione forense per i patri canti avvocato che dopo sei anni decadono e non possono piu’ esercitare.

Nell’ottica fino ad oggi dei provvedimenti parlamentari c’era un occhio di riguardo per gli ordini e le corporazioni, e briciole per l’utente e il consumatore cui al massimo si guardava come un panda da salvaguardare.

Senza pensare ad organizzare una societa’ piu’ libera e ad un mercato fatto di leggi da rispettare ma non imbrigliato negli interessi di chi gia’ c’e’ contro quelli di chi vuol entrare.

La strada e’ lunga, ma se qualcuno la vuole fare, ci saremo.

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