Bini Smaghi, Staderini: si palesa un fronte antieuropeista che va da Berlusconi a Sarkozy, passando per Bersani

BCE
 
Quanto sta accadendo intorno alla BCE e ad un suo componente, al di là del gioco delle poltrone che lo stesso Bini Smaghi ha scelto, è davvero rivelatore. Ad uscire allo scoperto, nei fatti, è un fronte anti europeo apertamente trasversale in Italia e perfino transnazionale.
 
Come un sol uomo, infatti, Berlusconi e Sarkozy, ovvero due premier di Stati nazionali, coadiuvati da oggi anche dal "democratico" Bersani, chiedono le dimissioni di Bini Smaghi dalla Banca centrale europea in nome dei loro accordi spartitori.
 
A chi pratica l'ingerenza nella Banca centrale di Francoforte, ahinoi unico organo sovranazionale e federalista di questa traballante Unione europea, ricordo che gli stessi trattati fondativi stabiliscono che i membri del comitato della Bce vengono selezionati in base alle loro competenze e senza alcun riferimento alla loro nazionalità. Non a caso il mandato di Bini Smaghi dura 8 anni e può essere revocato per ‘colpa grave’ soltanto dalla Corte di Giustizia europea e su richiesta della stessa Bce.
 
Dietro le intenzioni di Berlusconi e Sarkozy si cela il solito pericolo: che il tradimento della legge scritta, da 60 anni sistematico in Italia, prevalga in tutto il continente. Assoggettata la Commissione Ue ai diktat degli Stati nazionali, ora tocca alla Bce.

Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani



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