“La tragedia della morte di una ragazza di 20 anni è sempre questione drammatica, sia se questo avviene in un grave incidente stradale, sia se avviene per un grave incidente durante un rapporto erotico sado-maso di tipo bondage-shibari, come avvenuto a Roma l’altro ieri.
Sarà la magistratura a verificare se e quali sono le responsabilità di coloro che svolgevano tale pratica durante l’incidente. Ciò che è incredibile è dover assistere al coro dei moralisti-pontificatori, clerical-fondamentalisti-mulinaribianchi di turno su quanto vanno dicendo nei confronti di coloro che svolgonotali pratiche erotiche con consapevolezza e responsabilità. La-migliore definizione finora sentita è quella di ‘pervertiti’ oppure di persone che soffrono di ‘gravi solitudini’ o di comportamenti individuali ‘strani’ che non si è saputo cogliere precedentemente (per fare che?). È la solita valanga di ipocrisia che si riversa sull’opinione pubblica alimentando così orrore, paura e spavento per una pratica erotico-sessuale diffusissima, ad esempio, nei paesi del nord-europa e ancora considerata ‘peccaminosa’ in Italia.
In questi giudizi si considera ‘fuori dalla norma’ il rapporto sado-maso solo perché non è conosciuto e quindi occorre demonizzarlo e criticarlo. Nessuno dice di quanto sia importante avviare anche in Italia campagne di informazione sessuale, così come avviene all’estero, nelle scuole e nelle università, dove si spieghi quali sono le diverse pratiche erotiche, anche quelle considerate rischiose e svolte con attenzione e consapevolezza. Per i moralisti d'accatto-clerical-fondamentalisti è meglio l’ipocrisia del fare tutto di nascosto, senza iniziative finalizzate alla responsabilizzazione delle persone”.
Dichiarazione di Sergio Rovasio, Segretario dell’Associazione RadicaleCerti Diritti